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La terza bomba di Berlusconi: se vincerò 4 milioni di nuovi posti di lavoro

Matteo Legnani
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"Un'ipotesi, non una promessa". La parziale frenata di Silvio Berlusconi non diminuisce il clamore della sua ultima dichiarazione. Lungi dal lasciare (come si pensava appena pochi mesi fa), il Cav infatti raddoppia. Anzi, quadruplica. Nel 2001, siglando il "patto con gli italiani" nello studio di Porta a porta, aveva promesso un milione di nuovi posti di lavoro in caso di vittoria elettorale del centrodestra. Questa volta, i posti di lavoro sono 4 milioni. Per i giovani. Il Cavaliere lo ha detto giovedì 7 gennaio ai giovani italiani dai microfoni di Rai Webradio 8. "Cari ragazzi, se gli italiani con il loro voto ci daranno la responsabilità di governare - spiega l'ex premier - già nel primo Consiglio dei ministri approveremo un decreto che consentirà alle imprese di assumere un nuovo collaboratore senza dover pagare i contributi nè le tasse per i primi anni: converrà alle imprese più di una assunzione in nero. E se ogni impresa assumesse anche un solo giovane avremmo creato 4 milioni di nuovi posti di lavoro". Patto per i giovani - Non bastasse, Berlusconi si è rivolto anche ai giovani che coltivano il sogno di fare impresa: "Se volete diventare imprenditori, vi troverete una sorpersa: non dover pagare imposte per i pimi 5 anni di attività della nuova impresa". E la casa? "Se vi servisse un prestito per far partire un'attività o anche acquistare una casa - spiega l'ex premier - un fondo speciale del Tesoro darà per voi alle banche le garanzie che le banche giustamente chiedono. Questo ci impegneremo a fare quando saremo al governo. Io credo in chi è giovane, noi crediamo in voi, dateci la vostra fiducia, dateci il vostro voto, un voto per la libertà".  Bersani risponde - Intanto al Cav risponde Pier Luigi Bersani che non ha digerito la nuova bomba di Silvio: "Oggi Berlusconi propone 4 milioni di posti di lavoro, ancora aspettiamo quella milionata là...Noi non possiamo seguire la demagogia perché è un insulto all'Italia, non accettiamo che venga insultata, gli italiani sono intelligenti e noi ci rivolgiamo al cuore e alla testa non alla pancia". L'intervento di Bagnasco - E alla proposta di Berlusconi sembra alludere il presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco, che così risponde ad una domanda sulle promesse elettorali: "Gli italiani hanno bisogno della verità delle cose, senza sconti, senza tragedie, ma anche senza illusioni". Parole in realtà molto generiche, condivisibili da chiunque, ma prontamente strumentalizzate da Bersani che si è detto pienamante d'accordo con Bagnasco, convinto che che questi si riferisse esclusivamente a Berlusconi.  

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