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Elezioni regionali, Silvio Berlusconi esulta per Giovanni Toti: "Ci volevano asfaltare, ma quando mi muovo porto ancora voti"

Giovanni Ruggiero
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Davanti ai collaboratori più stretti, Silvio Berlusconi ha cercato di mantenere un aplomb dignitoso mentre dalla Liguria arrivava la notizia che il suo consigliere politico Giovanni Toti aveva vinto la partita contro Raffaella Paita del Pd. Il presidente di Forza Italia ha espresso la sua: "cauta e misurata soddisfazione per l'esito del voto". Dentro di sé però il Cavaliere sapeva perfettamente che c'era più di un motivo per brindare a una piccola impresa non prevista proprio da tutti. E non c'è solo il trionfo di Toti nella rossa Liguria, ma anche la battaglia e il distacco minimo in Umbria contro la candidata di centrosinistra, il mancato tonfo di Adriana Poli Bortone in Puglia. Due risultati accolti con entusiasmo ad Arcore, dove Berlusconi ha seguito lo spoglio, visto che da una parte il centrodestra ha intaccato il tradizionale vantaggio bulgaro in una roccaforte di sinistra come l'Umbria, dall'altra c'era la Puglia con la guerra contro Raffaele Fitto e la vittoria annunciata di Michele Emiliano. "Ma dicevano che saremmo stati asfaltati - avrebbe detto Berlusconi secondo le agenzie a chi gli stava intorno - e così non è stato". La mancata debacle va registrata anche in Campania, dove la vittoria di Caldoro era stata già vessata dalle bordate dei sondaggi negativi delle ultime settimane, però Forza Italia non ne è uscita devastata. La preoccupazione - Smaltita l'esultanza per il bicchiere visto mezzo pieno, ad Arcore si sono visti comparire i dati definiti "impressionanti" della Lega di Matteo Salvini: in Liguria e in Veneto la Lega doppia Forza Italia. Non sarà semplicissimo per Berlusconi tenere del tutto in disparte il leghista, soprattutto in chiave di prossima leadership del centrodestra. Rimane però la soddisfazione del Cav per il risultato personale e l'ennesima dimostrazione che: "Quando scendo in campo io i voti li sposto eccome". E poi c'è almeno un segnale che dovrebbe far riflettere i partiti di centrodestra: quando la coalizione si presenta unita e alleata della Lega vince. La botta al premier - Se i dati delle proiezioni e poi dei primi spogli delle schede saranno confermati dallo scrutinio definitivo, per Matteo Renzi il 5-2 dovrebbe essere già un segnale preoccupante. Per Berlusconi è l'inizio della sua fine, avrebbe detto ai suoi, ha perso la sua onda propulsiva e presto potrebbe arrivare nel Pd la notte dei lunghi coltelli.

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