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Il piano di Matteo Salvini per conquistare il Sud

Lucia Esposito
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I dati possono essere interpretati, ma la loro evidenza non può essere contestata: la Lega ha vinto al Nord ma non ha sfondato la famosa "linea del Tevere". Lo ha ammesso anche lo stesso Matteo Salvini il quale, come scrive Francesco Verderami sul Corriere, sta studiando un piano a medio termine per allargarsi al Sud. E si ispira a al progetto di Berlusconi nel 1994. Allora, per vincere le elezioni Silvio Berlusconi fece nascere il Polo della libertà e il Polo del buongoverno  con l' obiettivo di tenere insieme ma separatamente la Lega al Nord e An al Sud. Secondo Salvini al Sud, per tenere unite le due Italie politiche, servirebbe una personalità che sia "metà Masaniello metà Achille Lauro" che si metta a capo una lista per il Sud che sia in grado di rappresentare le regioni meridionale e non si antagonista alla Lega. Insomma qualcosa di simile e di diverso da Salvini. Verderami lo spiega chiaramente: una personalità che non si limiti a tradurre i messaggi in siciliano o in calabrese ma che parli siciliano e calabrese e lanci anche nei contenuti messaggi che possano appassionare quei territori. Il futuro di Matteo - Il progetto non è affatto semplice e soprattutto il grande interrogativo a cui deve rispondere è se Silvio Berlusconi può bastare ad avere  il ruolo di garante per tenere insieme le due Italie. Resta aperto anche un altro interrogativo: quella sul premier. Anche su questo Salvini non ha preso una decisione: perché se da un lato dice che vuole sfidare Renzi alle eventuali politiche, dall'altro si candida a sindaco di Milano. 

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