L'affondo del premier

Monti: "L'Europa ha paura di Berlusconi. Le critiche di Bersani infantili"

Giulio Bucchi

"E' contro la mia natura essere aggressivo verbalmente, ma talvolta è necessario perché sono stato direi particolarmente insultato e aggredito". Forse è per questo che Mario Monti, negli studi di Tgcom24, si è lasciato andare ad attacci durissimi ai suoi avversari elettorali: Silvio Berlusconi ("Un pericolo per l'Europa"), Pierluigi Bersani ("Infantile" per le sue critiche all'accordo sul bilancio Ue), Nichi Vendola ("Anti-giovani"). "Può darsi che qualche volta mi sia fatto prendere un po' troppo dalla verve polemica nella quale non eccello", ha ammesso, Chissà se si riferiva anche alle cose che avrebbe detto di lì a poco, anche dal palco della convention di Scelta civica a Milano. "Con me più dignità" - Dopo aver affrontato in maniera morbida (e un po' sospetta) il caso-Lombardia, il professore naturalmente si è cosparso un po' d'incenso sul loden: "Sono stato un buon premier. Credo che tutti insieme, come italiani, abbiamo ritrovato dignità ed orgoglio. Un passaggio poco noto dei primi mesi di governo è stato quando vari paesei euroepi e gli Usa dicevano: Ti hanno messo in mano una situazione estremamente rischiosa. Perché non chiedi al Fmi un prestito di salvataggio?. E' stato molto rischioso non chiedere questi sostegni, ma noi italiani ce l'abbiamo fatta da soli. Quando fui chiamato alla presidenza del consiglio nessuno voleva quella poltrona". E passa proprio dal ruolo del premier in Europa la chiave del risultato elettorale.  "L'Europa ha paura di Berlusconi" - Il primo affondo è per Berlusconi. In Europa, assicura Monti, "ne hanno avuto abbastanza di un'Italia che rischia, per incapacità di decidere, di mettere a rischio se stessa, l'Eurozona e l'Europa". Quindi "è verissimo" che l'Europa non voglia Berlusconi. E da Milano ha rincarato la dose, questa volta in chiave tutta interna: "Berlusconi continua a comprare i voti degli italiani. Acquista il consenso con i soldi dei contribuenti". Il riferimento diretto va naturalmente alla proposta del Cavaliere di restituire i soldi dell'Imu pagata nel 2012 entro due mesi dall'eventuale vittoria elettorale dell'asse Lega-Pdl. Bersani "infantile" - E alle critiche dei partiti per il risultato del vertice europeo dedicato al bilancio, Monti ha risposto: ''I risultati in Europa dello statista Berlusconi li abbiamo conosciuti, quelli di Bersani non li conosciamo e comunque è un po' infantile dire (come fatto da Bersani, ndr) siccome Cameron è contento deve essere stata una vittoria di Pirro perché è chiaro che ognuno ha la tendenza a presentare nel proprio Paese gli aspetti positivi del risultato, ma poi sono i numeri che contano e il risultato è evidente: siamo l'unico contributore netto, insieme al Belgio, a ridurre il contributo netto di cinque miliardi in sette anni e gli unici ad accrescere i fondi per la politica per la coesione''. ''E' un risultato - ha precisato il premier - interamente positivo per l'Italia, ma non sul piano europeo e noi lo abbiamo criticato'' chiedendo che ci fosse ''un bilancio più ampio e più adeguato alle esigenze di crescita". Vendola "anti-crescita" - Monti va giù pesante anche con Vendola: "Non ho nessuna affinità con una sinistra che includa elementi i quali non sono a favore dei disoccupati e dei lavoratori, perché sostengono posizioni che pesano sull'Italia e le impediscono di essere competitiva e condannano i giovani alla disoccupazione o all'emigrazione". Pronta la replica di Vendola: "I nostri treni viaggiano su binari e direzioni opposte". A Bersani, più che una mediazione, servirà un miracolo.