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Sanremo, Berlusconi: "Se fosse festival dell'Unità gli italiani non dovrebbero pagare il canone"

Silvio Berlusconi

La kermesse musicale è pronta. Una squadra di sinistra tra conduttori, ospiti e comici è pronta ad entrare nella campagna elettorale. E Silvio puntualizza: "La Rai ha sbagliato tutto"

Ignazio Stagno
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Il Festival "rosso" sta per partire. Ospiti, artisti e comici sono una batteria di sinistra senza precedenti sul palco dell'Ariston. A due settimane dal voto c'è il timore che Sanremo diventi un'occasione per influenzare la campagna elettorale. Silvio Berlusconi, ospite ad Uno Mattina su Rai1 ritorna sulle polemiche di questa settimana sulla kermesse musicale e attacca: "Non vorrei che il festival della canzone diventasse il festival dell'Unità. Già abbiamo una legge disgraziata come la par condicio. Trovo che la decisione della Rai sia sbagliata, non ci voleva niente a spostarlo di due settimane, se poi Sanremo si trasformasse in un festival dell'Unità, sono certo che la Rai non avrebbe più il pagamento del canone da parte del 50% dei cittadini italiani. Io intanto non temo Crozza, lo giudico molto bravo e simpatico e mi diverto anche quando fa la mia caricatura molto azzeccata". Insomma il Cav non lo dice chiaramente ma l'invito allo sciopero del canone è nell'aria. Gli italiani che pagano l'odiosa tassa di 113,50 euro all'anno, vorrebebro forse vedere una manifestazione canora e non una riedizione di Che tempo che fa di Fabio Fazio.  La Rai ha sbagliato tutto - Le polemiche sul festival erano cominciate sabato scorso quando il Cav senza giri di parole aveva chiesto di spostare Sanremo dopo le elezioni. Un inviperito Fabio Fazio aveva risposto: "Spostarlo sì, ma dove?". Da lì una pioggia di polemiche. Ma ad analizzare bene gli ospiti e i conduttori la situazione è chiara: il festival ha una connotazione "rossa" innegabile. Fabio Fazio, Luciana Litizzetto, Carla Bruni, Claudio Bisio, Serena Dandini, Maurizio Crozza e tanti altri. Un "partito della tv", pronto ad entrare in campo proprio nel rush finale della campagna elettorale. Silvio l'ha detto chiaramente: "La Rai ha sbagliato completamente a non spostare il festival". Domani si alza il sipario. Comincia uno spettacolo che di artistico ha ben poco. Sarà una convetion in salsa musicale della sinistra che ha paura di perdere. 

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