La ricetta di Silvio

Berlusconi: "Così rottamo Equitalia, lo Stato dev'essere meno ostile"

Ignazio Stagno

Prima l'abolizione dell'Imu con la restituzione della tassa sulla casa pagata nel 2012, quindi la riforma di Equitalia. Anzi, la "rottamazione". Silvio Berlusconi punta tutto sul Fisco e l'alleggerimento della pressione sul contribuente. L'ultima idea, rilanciata dal Lingotto di Torino, mira ad evitare che "lo Stato sia ostile". Come? "L'offensiva dell'Agenzia delle Entrate si è fatta esasperante, il 10% degli italiani sta combattendo contro un nemico invisibile ma incisivo nel chiedere. Lo Stato invia cartelle che seminano il panico". Come cambiare Equitalia - Ecco la strategia di riforma: alzare il masimo delle rate di pagamento delle famigerate "cartelle" di Equitalia da 72 a 120, diluendo i pagamenti. Quindi innalzare la rateizzazione automatica da 20mila a 200mila euro, aumentare dalle attuali due a cinque le rate consecutive non pagate il limite che fa scattare il decadimento del beneficio delle dilazioni, moratoria di 12 mesi per le piccole e medie imprese, alzare da 20mila a 200mila il divieto di iscrizione dell'ipoteca, abolire la norma che impone di anticipare un terzo degli imponibili accertati in caso di ricorso o contestazione al giudice. E ancora, l'impignorabilità della prima casa e, ultima stoccata, la rinuncia dello Stato agli interessi e agli oneri aggiuntivi sulle sanzioni del passato. Le ricette sul Fisco - Al centro del programma del Cav ci sono nuove misure fiscali e gli aiuti alle famiglie e alle piccole e medie imprese. Berlusconi vuole riservare 8 miliardi per l'istruzione da destinare alle famiglie italiane che vogliono far studiare i propri figli, altri 8 per le imprese. Il centrodestra, secondo Berlusconi, deve aiutare le imprese cercando di abbassare la pressione fiscale: "Abbiamo per molti mesi studiato la situazione dei conti pubblici e delle nostre spese - aveva detto a Unomattina, un paio di settimane fa -, c’è assolutamente bisogno di abbassare le tasse per uscire da una recessione che ci attanaglia e che è colpa di questo governo tecnico che in 13 mesi è riuscito a fare cose incredibili. Ha fatto meno bene di noi. Noi pensiamo di fare meglio senza costringere le imprese a chiudere per pagare le tasse".