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Monti: "Senza di me giovani italianidisoccupati, emigrati o criminali"

Monti: "E' per il loro futuro se mi sono prestato a non essere più sopra le parti e a essere insultato"

Matteo Legnani
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Sempre più nella parte. Mario Monti è un uomo in campagna elettorale. Di più, in battaglia. Un altro rispetto a quello di appena un paio di mesi fa. E se i suoi toni si alzano (per salire in politica, ovvio), talvolta sfiorano il delirio di onnipotenza, non disgiunto da un cupo pessimismo per le sorti del Paese senza di Lui. Questa mattina a Roma, intervenendo di fronte al mondo dell'associazionismo femminile riunito all'Auditorium, il premier ha spiegato di essersi prestato a non sentirsi più "sopra le parti", di essersi "prestato ad essere insultato, come lo sono, per i giovani italiani. Perchè altrimenti, se si ritorna alla politica tradizionale, si troveranno davanti alla bella alternativa di emigrare, restare disoccupati o cadere nelle mani delle associazioni criminali. Questa è stata la tendenza negli ultimi 15 anni". Mamma mia.

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