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Giorgia Meloni: "Sanremo senza musica, perché hanno invitato la Bruni?"

La fondatrice di Fratelli d'Italia a Terni: "Serve maggiore equilibrio tra politica e giustizia"

Giulio Bucchi
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  di Marco Petrelli "Cosa ne pensa delle polemiche sul Festival di Sanremo?" E' una delle prime domande che i cronisti rivolgono a Giorgia Meloni a Terni, prima tappa del tour umbro. "Sanremo? Festival della musica italiana che non ha dato spazio alla musica lo spazio che meritava. Inoltre ho scritto una lettera ai vertici Rai chiedendo loro il perché si dovesse dar spazio a Carla Bruni, persona fiera della sua nuova cittadinanza, più volte vergognatasi del suo essere italiana e che si è mostrata contraria all'estradizione in patria di Cesare Battisti". E' scatenata la Meloni, che sulla Bruni aggiunge anche che "non mi sembra poi sia questa autorità in ambito musicale".  Giorgia Meloni a Terni: guarda il video su YouReporter   Il caso Battisti apre la strada al tema della giustizia. "Abbiamo magistrati che indagano contro la politica e poi si candidano con la stessa classe politica", aggiungendo poi "un rapporto imperfetto tra magistratura e politica. Qualora tra i due ambiti esistesse un buon equilibrio, otterremmo di conseguenza un maggiore rigore della politica stessa nell'affrontare gli sbagli". Torniamo al festival ligure. La domanda ora cade su Magazzino 18 di Simone Cristicchi, brano dedicato all'esodo giuliano dalmata. La Meloni si dice non a conoscenza della vicenda, aggiungendo tuttavia che "se fosse accaduto sarebbe gravissimo [...] se in un festival della musica italiana ci sono dei temi tabù, che rispondono ai desiderata del pensiero dominante c'è qualcosa che non funziona, perché l'arte e la creatività dovrebbero essere l'esatto contrario di questo". Con Fli Gianfranco Fini ha creduto di creare la destra laica, invece adesso sta con Monti e Casini... "Incompatibile per qualcuno che viene dalla storia della destra arrivare ad appoggiare il governo dei poteri forti, con un partito, un movimento che cerca di destrutturare il bipolarismo italiano per riproporci una democrazia cristiana tecnocratica".          

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