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Dalla "statura" di Brunetta al "tappo" Berlusconi: il razzismo di Monti coi bassi

Il Prof sulla raffica di arresti che ha portato alla nuova tangentopoli: "Ho fatto saltare io il tappo". Ogni riferimento al Cav non è casuale

Matteo Legnani
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Sarà che lui è alto e slanciato, per nulla curvo, nonostante l'età non più verde. Sicuramente il candidato con il phisique du role per eccellenza, se paragonato agli avversari. Fatto sta che il bocconiano Mario Monti sembra avercela con i "piccoletti" e non manca, appena può, di sottolineaere questo aspetto fisico dei suoi concorrenti alla carica di premier. All'inizio dell'anno, riferendosi a Renato Brunetta (altezza un metro e 43 centimetri) aveva detto durante un'intervista a "Unomattina" che “sta portando, con l'autorevolezza di un professore di una certa statura accademica, il Pdl su posizioni piuttosto estreme e, se posso permettermi di dire, settarie”. Ieri, e pure qualche giorno fa, ha invece usato la parola "tappo" con una allusione neanche troppo elegante a Silvio Berlusconi (altezza 1 metro e 65) parlando della raffica di arresti che in questi ultimi giorni ha colpito i vertici di Finmeccanica e di Monte dei Paschi. "Sono io che ho fatto saltare il tappo" ha detto il prof, attribuendosi il ruolo di risvegliatore della coscienza morale del Paese, ma anche alludendo al cambio della guardia che nel novembre 2012 lo vide salire a Palazzo Chigi sconvolgendo di fatto la vita democratica del paese. Non occorre molta immaginazione per capire a quale "tappo" si riferisca.

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