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Addio al simbolo di Forza Italia. Terremoto del Cav: ecco il suo piano

Giovanni Ruggiero
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Il nervosismo all'interno di Forza Italia sale man mano che si avvicina il primo vero test politico del 2016, le elezioni amministrative con il rinnovo di alcune grandi città come Roma, Milano, Napoli e Bologna. Il clima tutt'altro che teso, raccontato da Repubblica, è già emerso con l'ipotesi di non utilizzare il simbolo storico del partito per la presentazione delle liste. I sondaggi da mesi condannano Forza Italia a cifre imbarazzanti, con momenti depressivi accentuati da quel 10% al quale le rilevazioni inchiodano il partito di Silvio Berlusconi. E ora che l'acqua sta arrivando almeno alle caviglie, sulla barca azzurra l'ammutinamento si fa ipotesi sempre più valutata da mozzi e sottufficiali. La minaccia - Maurizio Gasparri con disciplina di partito ha ribadito che Forza Italia presenterà sua liste alle prossime comunali con il proprio simbolo. Niente liste civiche quindi, ipotesi che piacerebbe a chi magari accarezza l'idea di svincolarsi agilmente dal vecchio brand ormai stropicciato e tuffarsi tra le braccia del più convincente marchio leghista di Matteo Salvini. Dopo l'Epifania, scrive Repubblica, ci sarà un incontro tra i "colonelli" azzurri per fare il punto della situazione. Appuntamento al quale Berlusconi sembra non sia stato invitato. Lo scenario - Il nuovo anno per Berlusconi è arrivato già carico a mille di aspettative e pressioni. C'è chi sospetta che il 2016 possa segnare la sua uscita di scena, come già anticipato dal politologo Ilvo Diamanti, considerando che il Cavaliere non provoca reazioni neanche tra i suoi detrattori. Sul suo futuro non pende solo il risultato del voto delle Amministrative, ma anche la sentenza attesa per maggio dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. I suoi legale, sostiene Repubblica, non sarebbero molto ottimisti sulla possibilità che i giudici sovvertano gli effetti della legge Severino, con la conseguente riabilitazione dell'ex premier pronto a ricandidarsi. E poi c'è il dato ineluttabile del tempo che scorre, con Berlusconi che nell'anno corrente spegnerà 80 candeline. Per questo torna in una nuova veste l'ipotesi delle liste civiche, ma stavolta di stampo berlusconiano: "È un'ipotesi di cui si è spesso discusso - ha ammesso Giovani Toti ad affaritaliani.it - ma non si è mai verificata". Di fatto l'Italicum costringerà soggetti come Forza Italia a valutare l'idea di aggregarsi in un listone con altre forze, in linea di massima la Lega e Fratelli d'Italia. Di certo così Forza Italia non ci sarebbe già più.

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