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Rivolta contro la Meloni, il suo partito la impallina: "Giorgia, siamo sbalorditi"

Andrea Tempestini
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Il "no" alle primarie di Giorgia Meloni agita Fdi-Ani: una ventina di dirigenti, infatti, scrivono al leader per chiedere di "non tradire lo spirito fondativo" del partito e di non ostacolare la consultazione per decidere il sindaco di Roma. Duro il testo della missiva, in cui si legge: "Più volte in questi anni i massimi esponenti del partito, e noi con loro, hanno urlato che i candidati non li decidono le segreterie o i tavolini a Palazzo Grazioli o Via Bellerio, ma il popolo sovrano. Siamo rimasti quindi letteralmente a bocca aperta davanti alle interviste di Fabio Rampelli e alle dichiarazioni di Giorgia Meloni che, di fronte a un'evidente vittoria delle loro e nostre ragioni, si sono affrettati a riempire di se e ma i giornali d' Italia. Ci chiediamo, da componenti degli organi dirigenti, se qualcuno ha deciso una modifica genetica al Dna del partito, se ci sia la volontà di imporre una diversa concezione della democrazia e della sovranità popolare e, se così fosse, ci chiediamo ancora in quali organi di partito questa scelta sia avvenuta, posto che né l' Assemblea Nazionale né la Direzione Nazionale ci risultano essere state convocate su un tema così importante". Come detto i firmatari sono i dirigenti di Fdi. Tra di loro Marco Cerreto, Antonio Tisci e Sabina Bonelli. Per ora, dalla Meloni non è arrivata alcuna risposta alla missiva.

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