Renzi ha paura di cadere: la mossa estrema (e molla Grillo)
Un Matteo Renzi determinato quello intervenuto all'assemblea del Pd. L'Italia "non merita giudizi moralistici che vengono fatti dal nostro Paese, perché ci sono quegli italiani che si svegliano la mattina presto, conoscono la fatica, magari non parlano inglese con l'accento giusto ma capiscono l'italiano" ha rimarcato. "Questa Italia doveva essere appaltata e svenduta con il fiscal compact e le tasse, questa Italia il Pd l'ha ripresa e messa in moto attraverso le riforme e sta dimostrando che si può fare", ha aggiunto il premier/segretario dicendo no a "lezioncine sull'Europa senza rendersi conto che la partita è per i nostri figli". Fiducia - Renzi ha aggiunto: "Noi abbiamo fatto il jobs act, abbiamo tolto il patto di stabilità, abbassato le tasse, parlato di crescita e non di austerità, della flessibilità che vale 16 mld. Noi siamo la politica e non la tecnica". Per quanto riguarda le unioni civili ha sottolineato: "Che paura possono fare due persone che si amano? A me fanno paura quelli che si odiano, non quelli che si amano". Parlando dei rapporto tra M5S e Pd dopo lo sgambetto sulle unioni civili, il segretario ha aggiunto: "I 5 Stelle hanno un solo obiettivo: fare del male al Pd. Noi abbiamo l'obiettivo di fare bene al Paese". Aggiunge che sulle unioni civili bisogna sperare che il M5S "non abbia ancora la sindrome di Lucy o tentare un accordo di governo con un emendamento sul quale dovremo essere pronti a mettere anche la fiducia". Ha parlato della necessità di trovare i responsabili dell'omicidio di Giulio Regeni e parlando dell'Europa ha detto che "l'Italia è presente in Europa non solo per battere i pugni sul tavolo e protestare, sta presentando proposte: il documento di Padoan esce domani". Riforme - Renzi ha invitatoi a tenersi liberi per il 9 o il 16 ottobre quando ci sarà il referendum. "Il referendum è uno spartiacque tra chi vede la politica dopo anni cambiare le cose, i senatori che votano per l'abolizione della loro poltrona: non è mai successo. La politica ha fatto lo sforzo più grande, ora è sì o no. Se è sì l'Italia entra a gran passo dentro il futuro. Se è no è giusto che ne tragga le conseguenze. Ma noi vinceremo il referendum".