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La profezia del Nobel su Casaleggio: "Ora l'Apocalisse. C'è solo una via..."

Eliana Giusto
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"Bisogna partire da un fatto importante, la sua cultura". Dario Fo ricorda Gianroberto Casaleggio, morto oggi a 61 anni dopo perso la sua battaglia con la malattia. Casaleggio era intelligente, colto, umile e la sua perdita per il Movimento 5 stelle è straordinaria: "Era un uomo di una conoscenza straordinaria, leggeva tutto quello che riteneva fosse importante sapere, faceva collegamenti molto acuti fra i vari testi e aveva un modo di esprimersi riguardo alle diverse situazioni mai banale e prevedibile". "Mi capitava spesso - prosegue il premio Nobel, molto vicino ai pentastellati - di chiedere se avesse letto dei particolari libri che ritenevo importanti, e non azzeccavo mai un documento che lui non conoscesse già, tanto che un giorno gli ho detto: ascolta, fai più presto a dirmi quello che non conosci, così non mi metti più in imbarazzo". Spesso "diceva che era impreparato a dare un giudizio su certi argomenti, e questo denota una modestia, un'umiltà che è difficile trovare nell'ambiente della politica comune. Un altro tratto del suo carattere che posso testimoniare è la generosità nel modo di comportarsi, specie di fronte ad alcuni momenti tragici della vita del nostro paese". "Quando gli chiedevo notizie sulla sua salute cercava di non dare molto peso al problema, diceva: sì, non va tanto bene ma speriamo di migliorare. A me, personalmente, manca molto. È un baratro nella mia memoria". La sua scomparsa "è una perdita gigantesca per il Movimento, e non so immaginare quali conseguenze possano verificarsi, ma sono certo che le persone straordinarie che ne fanno parte, specie i giovani dell'ultima generazione, saranno in grado di proseguire sulla giusta via".

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