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La candidata Pd si prende i nostri soldi Smascherata da Bechis: il suo trucco

Lucia Esposito
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Matteo Renzi ha nelle sue fila una straordinaria missionaria, una sorta di Madre Teresa laica: Valeria Valente. Sì lo so, questa deputata napoletana non era particolarmente conosciuta fino a qualche mese fa. Ma ora non pochi sanno - anche grazie alle disavventure di Antonio Bassolino - che è candidato sindaco a Napoli. Questo però è quel che appare in superficie. La verità la conosce invece il presidente della Camera, Laura Boldrini. Dal 28 gennaio al 21 aprile 2016 infatti alla Camera dei deputati ci sono state 31 giorni di seduta con votazioni importanti.  E in tutti e 31 i giorni la deputata Pd Valente non è stata conteggiata: era sempre in missione, o come segretario dell' ufficio di presidenza o come presidente del comitato pari opportunità dell' assemblea di Montecitorio. In due di quelle sedute - quella del 12 aprile e del 23 marzo scorso - quasi miracolosamente è riuscita a rientrare cinque minuti dalle sue missioni. Una volta per aggiungere il suo voto a quello finale sulla riforma del Senato, e una per votare la fiducia al governo Renzi sul decreto che riformava le banche di credito cooperativo.  Ma è stato un lampo, perché in quegli stessi giorni nelle votazioni precedenti e in quelle immediatamente successive la Valente è tornata in missione. Una vera e propria vocazione, scoperta per altro solo da fine gennaio di quest' anno. Intendiamoci, nelle votazioni d' aula quasi tutti i candidati sindaci di questa tornata amministrativa si fanno vedere assai poco, perché impegnati nella loro campagna elettorale. Il sito specializzato in dati parlamentari Openpolis ne ha fatto una rapida radiografia fino al 18 aprile scorso. I deputati impegnati in quella corsa sono quattro: Giorgia Meloni e Roberto Giachetti a Roma, Giorgio Airaudo a Torino e appunto la Valente a Napoli. I dati forniti sono questi. La Meloni ha annunciato la sua candidatura il 16 marzo scorso. Da quel giorno al 18 aprile alla Camera ci sono state 740 votazioni, e la leader di Fratelli di Italia è stata assente nel 99,87% dei casi. Airaudo da quando si è candidato sindaco a Torino per SI, risulta assente nel 72,62% delle votazioni. Giachetti, che non essendosi dimesso dalla vicepresidenza della Camera è costretto comunque a presiedere a rotazione le varie sedute, risulta assente nel 57,41% delle votazioni. Prima di candidarsi era sempre vicepresidente, ma risultava assente appena nel 3,64% delle votazioni. Ed ecco la Valente. Fino all' inizio delle primarie per Napoli la deputata Pd risultava presente nel 61,42% delle votazioni da inizio legislatura. Solo nel 28,85% delle votazioni risultava in missione. Da quando è scesa in campo a Napoli, ha invece scoperto la sua vocazione da Madre Teresa della politica: presente nello 0,27% delle votazioni, sempre in missione il restante 99,73% dei casi. Ieri la candidata del M5S a Roma, Virginia Raggi, ha polemizzato con Giachetti per quelle assenze, chiedendone le dimissioni e venendo rimbeccata da lui che l' ha accusata di bugie, quando invece diceva la verità. Però Giachetti come la Meloni, paga per quelle assenze da campagna elettorale: la Camera gli porta via 206,58 euro per ogni giorno di mancata presenza, che si calcola con una partecipazione inferiore al 30% dei voti della giornata. Il vero caso è proprio quello della Valente, che facendosi mettere in missione è assente ben più degli altri, ma non subisce nessuna decurtazione alla diaria mensile netta di 3.503,11 euro, che si intasca non essendo mai al lavoro. Il problema è che quelle missioni istituzionali tali non sono, e lo risultano solo perché la Boldrini e i suoi collaboratori chiudono non uno, ma due occhi. Basterebbe controllare agenzie di stampa e profili social della Valente per capire come la sua missione unica sia quella di fare campagna elettorale a Napoli. Il 21 aprile per esempio risultava in missione per conto della Camera. Ed era a Napoli prima a visitare la Chiesa del Carmine «simbolo della città da valorizzare», poi alla stazione di Scampia, poi all' incontro con gli esperti del Lupt «per ragionare del futuro urbano», infine alla presentazione della lista "Napoli Popolare" che la appoggia nella corsa. Il 20 aprile altra missione per conto della Boldrini che l' ha mandata sempre a Napoli. Per incontrare la Coldiretti locale, per presenziare al lancio della lista Cittadini per Napoli che appoggia la Valente. Il 19 aprile altra missione napoletana per incontrare il mondo della scuola all' Hotel Costantinopoli. Il 6 aprile la missione più importante è stata una pizza mangiata con l' amico e leader Renzi. Il 5 aprile in missione all' ospedale del Mare di Napoli, sempre accompagnata dai registi della sua campagna elettorale. E così ogni giorno: la Boldrini la manda al forum del Mattino di Napoli, nei programmi delle tv locali, nelle conferenze stampa, sul palco insieme a Vincenzo De Luca, perfino nelle varie tappe delle primarie contro Bassolino. Così sono garantiti ogni mese quei benedetti 3.503,11 euro di diaria intera a cui la Valente si deve essere affezionata. Bisogna capirla: diventasse mai sindaco di Napoli (al momento è incerto perfino il ballottaggio), quella diaria la perderebbe… riproduzione riservata. Franco Bechis

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