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Sondaggi, un italiano su tre dice sì alla grande coalizione

Mannheimer: il 34% vuole un'intesa Pd-Pdl, il 33% un governo Bersani-Grillo. E solo l'11% preferirebbe un governo tecnico-bis

Giulio Bucchi
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Un elettore su tre è per la "grande coalizione" Pd-Pdl. Lo rivela un sondaggio di Renato Mannheimer per il Corriere della Sera, secondo cui l'Italia è di fatto spaccata. Come lo è stata il 24 e 25 febbraio, lo è anche ora sugli scenari post-voto. Il 34% degli intervistati vorrebbe un governo di unità nazionale con i maggiori partiti di centrodestra e centrosinistra, a tempo limitato, per poi tornare al voto. Il 33%, però, preferirebbe un'alleanza tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle, ipotesi però al momento irrealizzabile visto il no deciso, a tratti violento, di Grillo alle offerte di Bersani. Senza accordo tra partiti, c'è la prima ipotesi prospettata dal segretario democratico martedì scorso: un governo di minoranza di centrosinistra, che deve di volta in volta trovare voti in Parlamento ora tra i seggi del Pdl, ora tra i seggi grillini. Il massimo dei rischi, insomma, che però attira il 15% degli intervistati. Minoritaria, invece, l'opzione di un nuovo governo tecnico (magari un Monti-bis, come suggerito dallo stesso Grillo): la preferisce solo l'11 per cento. Il ruolo dei grillini - Di fondo, c'è l'insondabile atteggiamento dei neo-eletti grillini, una mina vagante in Parlamento. Saranno disposti a dare voti costruttivi o faranno opposizione selvaggia? Secondo il 47% degli intervistati da Mannheimer non stringeranno alleanze con nessuno, ma collaboreranno su alcune riforme importanti. Per il 33%, invece, proporranno solo una presenza "anti-sistema" e di protesta. Soltanto il 16% ritiene che alla fine si alleeranno con il Partito democratico. Tra questi ottimisti, forse, c'è pure Bersani.

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