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Caselli contro il "preseidente" Grasso:"E' molto vicino al Cav, sono preoccupato"

Il procuratore non manda giù l'elezione del senatore del Pd: "Ha preso i complimenti di Berlusconi, vuol dire che è stato sempre cauto". Poi l'accusa: "Mi impedì di andare alla direzione antimafia"

Ignazio Stagno
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Pietro Grasso ha "sedotto" pure i grillini a palazzo Madama. Non c'è riuscito con Gian Carlo Caselli. Il procuratore non ha digerito  l'elezione di Pietro Grasso alla presidenza del Senato. Le ruggini tra i due sono antiche. Ma stavolta Caselli non usa mezzi termini per attaccare Grasso. Gli dà del berlusconiano. "In un coro unanime di elogi - racconta Caselli a Il Fatto - non vorrei sembrare stonato. Se l'hanno eletto vuol dire che se lo merita. Però scoprire che si complimenta anche il Cavaliere, che i magistrati di solito non li ama, forse significa che Grasso è sempre stato molto fortunato, molto bravo o molto cauto, equilibrato. Comunque sia sono doti preziose anche queste". E' un commento al veleno quello di Caselli. Il procuratore rispolvera anche vecchi scontri con Grasso e quella nomina alla procura nazionale antimafia che anche lui come Grasso desiderava tanto: "A costo di sembrare ingeneroso, a me continua a non piacere la legge che fece a pezzi il mio diritto di partecipare al concorso per la Direzione nazionale antimafia. Si dice che Grasso avrebbe vinto lo stesso. Non ne sono così sicuro. Comunque c'è la moda di mettersi nella scia del vincitore". Dunque la questione tra i due non è affatto chiusa. Ma Caselli sembra più preoccupato dai complimenti di Berlusconi per Grasso che per vecchie bizza tra toghe. 

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