Tagli parlamentari

Grasso si dimezza lo stipendio. Contagio a cinque stelle?

Marta Macchi

Alla fine Pietro Grasso ha ceduto ai canti delle sirene grilline. Il neopresidente del Senato ha infatti deciso di dimezzarsi lo stipendo che passerà da 18600 euro, netti, a 9mila euro mensili.  Grasso ha rinunciato anche a metà della scorta , all'appartamento che spetterebbe al presidente e agli autisti. Una mossa a cinque stelle che farà discutere e preoccupare gli illustri colleghi. Le sue parole riguardo alle decisioni prese parlano di una scelta ponderata: "Inoltre, riguardo il costo complessivo lordo del Gabinetto del Presidente e del fondo consulenza, che ammonta attualmente a quasi un milione e mezzo di euro l'anno, ho voluto applicare un taglio del 50%, con un risparmio annuo di 750.000 euro. Il risparmio complessivo sarà quindi di circa 861.960 euro l'anno". Il capofila del Senato ha voluto mostrarsi come un futuro modello da seguire: "Si deve partire dando l'esempio: mi auspico che lo stesso metro possa essere adottato da tutti i componenti dell'ufficio di Presidenza di un Senato che intendo convocare dal lunedì al venerdì". Una sfida che mira a trasformare il parlamento in una "casa di vetro", dalla trasparenza esemplare. La domanda adesso è:  ci sarà qualcuno che seguirà l'esempio di Grasso?