Loden a pezzi

Monti,ora è Professor coerenza,"Cialtrone", "pifferaio", "ridicolo",ora torna in ginocchio da Berlusconi

Ignazio Stagno

  di Ignazio Stagno Il "politico tecnico" ha sostituito il "tecnico politico". Enrico Letta si è preso la poltrona di palazzo Chigi e Mario Monti è tornato ad essere semplicemente un Prof. Sono passati 16 mesi da quando il Loden fece il suo ingresso trionfante a palazzo Chigi. Qualche giorno prima, in quel novembre 2011 Giorgio Napolitano lo nominò senatore a vita per dargli un aspetto politico che il Prof ha poi interpretato a modo suo.  Trombato da tutti - Il suo governo è stato fallimentare, questa è storia nota. Ma quelle sue decisioni prese con la calcolatrice in mano pesano pure sull'esecutivo Letta che deve ancora discutere di Imu. Ora Monti è fuori dai giochi. Nessuno lo ha chiamato per un minsitero. Aveva detto solo 4 giorni fa: "Io sono a disposizione del nuovo presidente del Consiglio". Beh, Letta non ne ha avuto bisogno ha fatto altre scelte. Il Colle se l'è visto sfumare da sotto il naso. Era il candidato naturale fino a quella sua svìciagurata e perdente salita in politica che lo ha arrostito dentro le urne.  La crociata antiCav - Il Loden prima era stretto, ora è tornato larghissimo. Monti ha perso per strada la boria politica con la quale aveva sognato chissà quali traguardi, e soprattutto chissà quali poltrone. L'arma nel cassetto, suggeritagli da inesperti e sprovveduti spin doctor era l'antiberlusconismo galoppante. Era convinto di farcela portando avanti una crociata antiCav che si è rivelata sterile. Lui, moderato tra i moderati e conservatore tra i conservatori voleva impallinare l'unico, Silvio, che gli aveva offerto le chiavi del centrodestra per portarlo a palazzo Chigi. Ma niente da fare. Il Prof ha avuto la testa dura e ha sbattuto. Ha strizzato l'occhio alla sinistra sperando in un eden post-voto e invece si ritrova in un inferno di solitudine mentre Berlusconi è più vivo che mai. Gli insulti a Silvio -  E' passato tanto tempo da quando Monti si alzava la mattina e si esibiva nel suo sport preferito: tiro al Cavaliere. La campagna elettorale di Scelta Civica il Loden l'ha trasformata in un bagno di veleno a senso unico senza precedenti. "Berlusconi è un illusionista ringalluzzito. Mi ricorda il Pifferaio di Hamelin che incanta i topini - dice il Professore - ha ingannato gli italiani tre volte, la prima c'ero cascato anch'io" diceva il Prof a febbraio. E giù applausi e sorrisetti da centro e da sinistra. Non contento sempre poco prima del voto rincarava la dose: "Gli italiani non sono dei minorati. Berlusconi teme il confronto". Infine la perla finale, quella che col bon ton dei Prof ha poco a che fare: "Sono molto più ferito quando dei cialtroni come Berlusconi dicono aver lasciato l'Italia bene nel 2011 e poi io l'ho mandata a male".  In ginocchio dal "cialtrone" - Il 24 e il 25 febbraio gli italiani votano e bocciano il vero "cialtrone" quello in Loden. In casa Monti scoppia il panico. In soli 60 giorni di campagna si è giocato governo, Colle e probabili ministeri. Così dopo aver cicatrizzato le ferite delle urne il Prof che fa? Butta a mare quel poco di coerenza che gli era rimasto e torna in ginocchio dal Cav. Solo tre gioni fa ha affermato: "Nella politica Berlusconi è il più bravo di tutti. La storia lo dimostra". Beh i numeri del Pdl e del centrodestra lo dimostrano. Anche Monti finalemnete l'ha capito. Ma ormai è tardi. Silvio è in testa nei sondaggi, è entrato nel governo con ben cinque ministri e della la linea. Del prof si sono perse le tracce. Alleanza con Berlusconi - Lui non molla però.  "Le motivazioni che impedivano un accordo più organico con il Pdl, avrebbe spiegato Monti ai suoi, "sono venute meno" con il varo del governo di larghe intese. La strada che Scelta Civica deve percorrere, dunque, è quella di una alleanza più strategica con il partito di via dell'Umiltà. Insomma tutto e il contrario di tutto. Eppure lui diceva "ho salvato l'Italia". Non c'è riuscito. Ora deve impegnarsi di più. Deve salvare se stesso.