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Delrio, doppo incarico: la rivolta dei grillini

Neo-titolare di un dicastero, è anche sindaco di Reggio Emilia: "Non lascio, non ha senso". Grillini sul piede di guerra

Sebastiano Solano
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Il presidio governativo di Matteo Renzi, Graziano Delrio, è già entrato nel mirino dei grillini. La ragione è quella del triplice incarico, diventati doppio dopo il suo decadimento dalla presidenza dell'Anci: Del Rio è infatti anche Sindaco di Reggio Emilia, incarico incompatibile - dicono i grillini citando l'articolo 13, comma 3, del decreto legge numero 138 del 2011 - con quello di ministro.  Non lascia la poltrona - Ma Delrio ha già fatto sapere di non avere nessuna intenzione di abbandonare la poltrona, pur avendo precisato di aver già rinunciato allo stipendio e alla scorta: "Non ha senso abbandonare il comune ora. Le dimissioni sono escluse. Al massimo potremo procedere con la mia decadenza e la nomina del vice sindaco. Così da continuare a far lavorare la giunta”, ha dichiarato. Rinunciando alla carica di Sindaco, è il ragionamento dei suoi, il comune verrà commissariato, un lusso che a un anno dalle elezioni non possiamo permetterci.  In buona compagnia - Ma i grillini non ci stanno e annunciano battaglia. Hanno già indetto un sondaggio online tra gli attivisti e i cittadini di Reggio Emilia, che avrebbe deciso con una maggiroanza bulgara del 96% (su 700 partecipanti) l'incompataibilità dei due incarichi. Ma Delrio non è l'unico bersaglio dei grillini. L'altro ministro-sindaco di cui il M5S chiede il decadimento è Federico Zanonato, sindaco di Padova e ora nominato allo Sviluppo economico in quota Pd, che sulla questione è rimasto sul vago, annunciando di voler fare di tutto perché la giunta prosegue il suo lavoro. 

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