"Ora sembriamo circondati"

Ora Grillo passa alle minacce: "Presto rivolte incontrollate"

Andrea Tempestini

Dall'"arrendetevi, siete circondati" al "siamo circondati". Chi di "vaffanculo" ferisce, di "vaffanculo" (in senso lato) perisce. Il grido di dolore è quello di Beppe Grillo, grande capo pentastellato che ha portato il suo movimento, prima, a strappare una fetta di consenso inimmaginabile e, due mesi dopo, a restare con un pugno di mosche. Fuori dal governo, senza voce in capitolo (se non quella di manifestanti improvvisati fuori dal Parlamento) sulla questione quirinalizia, senza commissioni, senza mezza poltrona. Ha tirato troppo la corda, Beppe, e s'è già rotta, mentre la sua pattuglia di "eletti", di giorno in giorno, si dimostra sempre più ingenua e impreparata. Così sul blog il capetto a Cinque Stelle scrive che "il MoVimento è in apparenza circondato". Eccoci: ora sono loro "circondati". Lo dice il capo. Certo, solo "in apparenza" secondo Grillo, che non può permettersi di sventolare bandiera bianca. "Chi l'ha fondato - prosegue il leader -, i parlamentari, i simpatizzanti che lo dichiarano apertamente, gli attivisti", tutti circondati, insomma. Complotti e golpe - "Chiunque spenda una sua parola in pubblico è attaccato come eretico, deviato, violento, terrorista, volenteroso artefice di bagni di sangue, pazzoide visionario, incompetente". Beppe alza i toni, fa la vittima, parla del veleno sputato sui grillini. "La sensazione di essere circondati, calpesti e derisi dal Potere Costituito che sta muovendo ogni leva a sua disposizione per distruggere il M5S in effetti la si sente nell'aria". Grillo "circondato" ricorre al suo escamotage preferito: il "complotto". Sente puzza di complotto, "mister vaffanculo", e insinua il sospetto che il fantomatico "Potere Costituito" muova "ogni leva" per sabotare la presunta rivoluzione dei Cinque Stelle. Il complotto, però, non basta. Ai grillini non lasciano il Copasir, non lasciano nemmeno la Rai. L'aria insomma - secondo lui - è viziata. "C'è un che di pesante, di torbido, annuncio forse di fatti gravi". A cosa si riferisce, Beppe, quando parla di "fatti gravi"? Forse a una rivoluzione armata? Forse a quel colpo di Stato di cui parla una settimana sì e l'altra pure? Teme per l'incolumità sua e dei suoi parlamentari? O più semplicemente dopo mesi di insulti non sa più che dire e, semplicemente, ogni giorno la spara più grossa?   Le minacce - Per chiarire i dubbi, Grillo aggiunge che "mentre l'opera di accerchiamento continua, un altro accerchiamento però avviene intorno al Potere Costituito. Sono i cittadini italiani la cui rabbia conosce bene chiunque frequenti un bar o una pubblica via. Gli elettori del M5s sono tra loro, sono otto milioni e mezzo, primo partito, il cui voto non è stato preso neppure in considerazione. Un voto considerato abusivo dalla triade Napolitano, pdmenoelle, pdl, trasposizione laica del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Questa rabbia che ogni giorno urla più forte - prosegue il capo pentastellato - non arriva all'orecchio degli inambovibili o forse non la temono. Questione di tempo - minaccia Grillo -. Si accorgeranno in autunno di essere all'interno di un cerchio. Senza possibilità di fuga verso l'interno né verso l'esterno. Il confronto da politico-economico diventerà sociale, incontrollabile. E' il gioco del Go, bellezza!". Così Grillo conclude la sua minaccia: vaneggia su rivoluzioni e rischi sociali che si concretizzeranno in autunno.