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Zanonato, il ministro che diceva: "Troppo poco intelligente per le tangenti"

Flavio Zanonato

L'ex sindaco di Padova, oggi allo Sviluppo, fu accusato di mazzette: "Non sapevo perché mi chiedessero di portare valigie piene di soldi". E il pm lo scagionò

Giulio Bucchi
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  di Mario Giordano C'è chi non può non sapere. E c'è chi non può capire. Flavio Zanonato appartiene a quest'ultima categoria: non può capire, come sta scritto niente meno che in una sentenza della magistratura di una ventina d'anni fa, che lo definì letteralmente privo di «intelligenza astuta» e di «malizia».  E siccome è privo di «intelligenza astuta» e non può capire, ovviamente, l'abbiamo fatto ministro per lo Sviluppo economico, affidandogli  il rilancio delle nostre imprese, l'uscita dalla crisi e l'avvìo della ripresa.  Il compito più delicato e importante che ci sia, insomma, roba per cui ci saremmo aspettati l'impiego dei meglio cervelli, delle menti eccelse, dei più svelti e più furbi fra coloro che bazzicano le stanze del potere. Invece, no: noi ci abbiamo messo Zanonato. L'uomo che non può capire. Un gesto suicida che però presenta almeno un vantaggio: se fallisce, almeno lui non ci rimane male. Magari non se ne accorge neppure.   Leggi l'articolo integrale di Mario Giordano su Libero in edicola oggi, sabato 11 maggio    

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