Bordate contro Grillo e Vendola

Epifani a Berlusconi: "Basta attentati al governo"

Andrea Tempestini

  Contro il governo di Enrico Letta entra a gamba tesa il neo-segretario del Pd, Guglielmo Epifani, che tuona contro Silvio Berlusconi e attenta al clima di pacificazione nazionale. "Bisogna lasciare lavorare il governo - spiega nel corso di un comizio ad Avellino - perché ha come fine il bene nazionale. Quindi Berlusconi deve smettere di mettere mine ogni giorno. Questo governo - aggiunge - non è nato per risolvere i suoi problemi, ma quelli delle persone più umili". Parole durissime del segretario del Pd, alleato in coalizione con il Pdl, che arrivano poche ore dopo quelle distensive del vicepremier Angelino Alfano in un'intervista al Corriere della Sera. "Notte della democrazia" - Epifani, dopo l'affondo anti-Cav, risponde anche a Beppe Grillo, che ha chiesto ai militanti democratici di strappare la tessera di partito e di unirsi al M5s: "Chiedere alle persone di strappare le tessere del loro partito per rinnegarne l'appartenenza è davvero un curioso modo di concepire la democrazia". Il leader di Largo del Nazareno chiede poi ai suoi: "Non facciamoci abbagliare da Grillo. Sappiamo per certo che ogni qualvolta si contrappone la piazza al Parlamento lì comincia la notte della democrazia. Guai - avverte - a contrapporre una forma di democrazia all'altra". Manifestazione Fiom - Dalle polemiche contro il capo pentastellato si passa poi a quelle sulla manifestazione di sabato della Fiom, dove l'assenza del Pd si è fatta notare e ha fatto discutere: "Mi è pesato non stare in piazza, vengo da quella storia, sono cinquant'anni che sto in piazza e lo ero anche ieri con Ignazio Marino". Poi l'ex leader della Cgil aggiunge: "Non mi piaceva che durante il governo Prodi c'erano tanti ministri che andavano in piazza e sfilavano contro il governo. Pretendo serietà e diamo serietà". Critiche a Vendola - Epifani spende poi una battuta sulle prossime elezioni amministrative ("Non credo mineranno la tenuta del governo") e critica anche l'ex alleato, Nichi Vendola. Si parla del divorzio tra Partito democratico e Sinistra e libertà: "Si vede che non era un matrimonio molto solido. Non mi piace chi scappa sempre dalle difficoltà, e non mi piace che ci siano due sinistre, una responsabile e l'altra che non vuole responsabilità".