Più trasparenza per tutti

Della Valle, Farinetti, il patron di Gucci, i Guicciardini: ecco i finanziatori occulti di Renzi

Sebastiano Solano

Anche Matteo Renzi, a suo tempo, è inciampato sulla trasparenza. All'indomani della campagna per le Primarie del Pd, che lo ha visto soccombere davanti a Pierluigi Bersani, sono stati in molti a chiedergli di rendere noti i nomi dei finanziatori e le cifre raccolte. Mai come in quella campagna il tema del finanziamento della politica è stato così delicato in casa Pd: basta ricordare le accuse a Renzi di farsi finanziare da Davide Serra, a sua volta accusato di detenere fondi alle Cayman, il dossier sugli sprechi del Pd commissionato dallo stesso Renzi e le rispettive minacce di querele.  Il contributo di Della Valle - Sia come sia, a distanza di qualche mese, Renzi pubblicò la lista dei finanziatori e, accanto, la cifra devoluta. La lista era però incompleta. Degli 814mila euro raccolti in totale, infatti, mancavano all'appello i donatori di circa 300mila euro. Motivo? La privacy. Alcuni dei suoi finanziatori avevano infatti chiesto di non essere citati nell'elenco. A quanto rivela oggi il settimanale L'Espresso, tra coloro che avevano richiesto l'anonimato ci sarebbe Mr Tod's, ossia Diego Della Valle, che avrebbe contribuito alla campagna del Sindaco con ben 80mila euro.  Alta cucina e alta moda per Renzi - Altrettanto sostanzioso il bonifico staccato dal patron di Eataly Oscar Farinetti: ben 50mila euro. La stessa cifra stanziata dal casato dei Guicciardini, storica famiglia aristocratica della città di Dante. Anche il campo della moda vedrebbe di buon occhio la scalata a Palazzo Chigi di Renzi. Lo stilista Brunello Cucinelli, ad esempio, avrebbe devoluto alla causa 10mila euro circa. Così come François Pinault, neo-patron di Gucci, si sarebbe dimostrato molto generoso con Renzi, anche niente si sa dell'entità del contributo.