Il palato della montiana

Buitoni contro il made in Italy: "Da noi si mangia male"

Ignazio Stagno

Capello cotonato e una passione per le gaffe. Il sottosegeratario ai Beni Culturali, Ilaria Borletti Buitoni, montiana di Scelta Civica, è tutta qui. Lei che dovrebbe lavoarare giorno e notte per rilanciare il made in Italy, fa di tutto per affossare i punti di forza del nostro Paese. In Italia di sicuro saremmo pure a volte distratti, furbi, poco inclini al senso civico come l'europa ci impone, ma una cosa sappiamo ancora farla: cucinare e servire buon gusto a tavola. Da Ragusa ad Aosta i ristoranti di lusso e non sono pieni di tedeschi, francesi, inglesi, danesi e giapponesi che non aspettano altro che un piatto made in Italy da divorare. Eppure per chi dovrebbe esportare per conto delle istituzioni il nostro made in Italy, le cose non stanno così. Ecco cosa pensa della cucina italiana il sottosegretario Borletti Buitoni: "In Italia si è smesso da tempo di mangiare bene, purtroppo. Siamo corsi dietro alle mode, ai francesi, allontanandoci dalla nostra idea di cucina. Per cucinare occorre tempo, non ci vogliono telefoni che suonano". Dimissioni - Così bastano pochi minuti e scatta la polemica e la rivolta degli chef italiani che con il loro lavoro tengono alta la bandiera del made in Italy in tutto il mondo, facendo, cosa che scorda la Buitoni, girare l'economia del Paese. I fratelli Raffaele e Massimiliano Alajmo, titolari del tristellato Le Calandre di Rubano di Padova reagiscono e a nome di tutti i colleghi scrivono al premier Enrico Letta una lettera per chiedere una presa di posizione dopo le parole del sottosegretario: "La Buitoni - scrive Raffaele - è la persona sbagliata nel posto sbagliato. In un periodo storico come quello attuale, farci rappresentare da una persona che non ha la benché minima idea di quanto i ristoratori italiani in Italia e nel mondo facciano da ambasciatori per il Paese e per i nostri prodotti è inaccettabile. La cultura è il bene più prezioso del nostro Paese e la cucina italiana ne è parte oltre a essere una delle motivazioni principali per la scelta di un viaggio in Italia. E il turismo in Italia è la risorsa principale del Paese, l'unica non automatizzabile e non industrializzabile". Insomma la Buitoni dovrebbe farsi da parte. E' un oste che rinnega il suo stesso vino. La Bincofiore per una dichiarazione fu defenestrata in 24 ore. La Buitoni protetta dal Loden forse resisterà al suo posto mandando a picco il made in Italy? Forse è gia "cotta" dopo sole 3 settimane di governo. (I.S)