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Dal Pdl legge anti toghe-rossePm trasferiti se fanno politica in aula

Il ddl è stato presentato dal presidente della commissione Giustizia del Senato Nitto Palma: prevede anche uno stop di sei mesi ai processi

Matteo Legnani
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Sanzioni disciplinari per i magistrati politicizzati, stop di sei mesi per i procedimenti in corso se, a causa delle loro dichiarazioni, sono passibili di azione disciplinare da parte del Guardasigilli e del Procuratore generale della Cassazione. Lo prevede un ddl presentato dal senatore pidiellino, Francesco Nitto Palma, e all'ordine del giorno della commissione Giustizia del Senato. Il testo di Palma - Il testo, formato da 3 articoli, con Disposizioni in materia di responsabilità disciplinare dei magistrati e di trasferimento d'ufficio, è stato presentato a Palazzo Madama il 15 marzo scorso e assegnato l'8 maggio. Il disegno di legge configura un illecito disciplinare quando le toghe rilasciano "dichiarazioni che, per il contesto sociale, politico o istituzionale in cui sono rese, rivelano l'assenza dell'indipendenza, della terzietà e dell'imparzialità richieste per il corretto esercizio delle funzioni giurisdizionali". Nitto Palma, si legge nella relazione introduttiva che accompagna il testo, assicura che queste norme intendono "colmare una lacuna" in materia e si "allineano pienamente alle indicazioni" del presidente della Repubblica, "eliminando dal testo originario spazi di discrezionalità che avrebbero potuto condizionare indebitamente la libertà di manifestazione del pensiero da parte dei magistrati".  Bondi: "Così danneggi il Cav" - Dal Pdl non mancano le critiche. Sandro Bondi, coordinatore del partito, è schietto: "C'è qualcosa che non mi convince nel disegno di legge sui processi presentato dal presidente della commissione Giustizia. Non è questa la strada maestra per riformare la giustizia per cui esiste una sempre più estesa coscienza e condivisione. Semmai è la strada più facile per creare ulteriori problemi al presidente Silvio Berlusconi".   Il mistero di Casson - All'attacco il Pd: "Delle due l'una: o il Pdl vuole le riforme nell'interesse generale o preferisce attaccare l'autonomia dei magistrati e proporre disegni di legge incredibili come quello sui pm intestato a Nitto Palma. Le due cose non possono stare assieme" dice il deputato democratico Walter Verini che aggiunge: "Berlusconi non e' un perseguitato, e' stato negli ultimi vent'anni presidente del Consiglio e leader di un partito, ha avuto la piena agibilita' politica, nonostante il suo evidente conflitto di interessi. Se il Pdl pensa di avviare il percorso delle riforme con questi argomenti, che obiettivamente sono 'mine', si rischia di partire con il piede sbagliato". L'agenzia d'informazione Dire riporta che il senatore del Pd, Felice Casson, sarebbe stato nominato relatore del ddl. Ma l'ex magistrato replica di "non saperne niente" e aggiunge: "Escludo di relazionare qualsiasi norma pro Berlusconi".

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