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Il Pd canta vittoria ma ha perso 243mila voti

Guglielmo Epifani

Secondo lo studio dell'Istituto Cattaneo il 63% dell'elettorato che lo aveva scelto alle politiche ha dato forfait

Nicoletta Orlandi Posti
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I democratici cantano vittoria, ma i numeri dimostrano che le ultime amministrative sono state state una débacle anche per loro. Seppure in misura minore rispetto agli altri partiti, M5S in primis, anche il Pd deve fare i conti con l'altissima percentuale di astenuti e con la contrazione di voti a suo favore. L'analisi dell'Istituto Cattaneo che non ha preso in considerazione le percentuali, ma i voti assoluti, è impietosa: il Partito Democratico ha subito una emorragia  pari al 63% dell'elettorato che lo aveva scelto nel 2013 alle politiche (pari a un decremento di 243.000 voti); rispetto alle elezioni regionali sempre del 2010 (2013 per Lazio) la contrazione è stata leggermente inferiore, ma pur sempre significativa (una perdita che si attesta attorno al 47,6%) (-183.000consensi). Al contrario i partiti più a sinistra dei democratici, come Sel, Sinistra arcobaleno e Rifondazione comunista, hanno incrementato del 8,8% i consensi rispetto alle politiche del 2013, mentre un avanzamento molto più significativo c'è stato in comparazione con le regionali del 2010 (+25,2%). 

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