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Truffa all'Inps: Scelta civica, il senatore Aldo Di Biagio indagato per una mega-truffa

Insieme ad altri 4 indagati, avrebbe sottratto 22 milioni di euro. Il reato contestato dalla procura di Roma sarebbe quello di associazione a delinquere

Sebastiano Solano
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"Se Fini non fosse stato cacciato e non fosse nato Fli me ne sarei andato nel Gruppo misto, non ne potevo più di vedere ruberie di ogni tipo, nani e ballerine come figurine telecomandate, scene indecenti". Con queste parole, Aldo Di Biagio, unico parlamentare di provata fede finiana eletto alle scorse politiche, denunciava le pressioni del Pdl per impedirgli di passare armi e bagagli nella sparuta compagine di Gianfranco Fini, Fli. Da quanto si apprende, ora il Senatore di Scelta civica è indagato, insieme ad altre 4 persone, dalla procura di Roma per associazione a delinquere nell'ambito dell'inchiesta per la mega truffa, circa 22 milioni di euro, ai danni dell'Inps e del Ministero della Giustizia.  La difesa - Non ho capito nemmeno io di che cosa si tratta: mi inquisiscono per aver promosso una causa, quindici anni fa, quando ero responsabile del patronato Enas. Io sono sereno, aspetto solo di conoscere i dettagli di questa vicenda", ha  detto il senatore  Aldo Di Biagio, dopo aver appreso di essere coinvolto nell'inchiesta della procura di Roma sulla truffa all'Inps. "La mia attività in Scelta Civica, comunque, non c'entra assolutamente nulla", ha concluso. Per Di Biagio lui è stato ipotizzato il reato di associazione per  delinquere. L'accusa mossa al senatore Di Biagio si riferisce   all'inchiesta che ha portato in carcere questa mattina due avvocati,   Nicola Staniscia e Gina Tralicci, nonchè la funzionaria dell'Enas   Adriana Mezzoli. Agli arresti domiciliari è finita invece Barbara   Conti, collaboratrice dello studio Staniscia. Al centro della vicenda processuale l'indagine sulla sottrazione  dalle casse dell'Inps di 22 milioni di euro attraverso un'attività  illecita nella quale è stata configurata per 13 persone   l'associazione per delinquere, la truffa aggravata ai danni dello   Stato, la falsità commessa da pubblici ufficiali e il riciclaggio. L'ultimo dei finani - Eletto nella circoscrizione Europa, Di Biagio è stato l'unico, insieme a Benedetto Della Vedova che però proviene dai Radicali, a sopravvivere alla bufera elettorale che ha travolto il mini-partitino di Fini, che alle ultime elezioni ha racimolato un misero 0,5%. E dire che tra le principali ragioni che portarono i finiani alla scissione, c'era proprio quella di un'insofferenza alla corruzione, a loro dire dilagante all'interno del Pdl, nonché di una diversa visione del ruolo della magistratura in senso giustizialista, senza contare le numerose partecipazioni dei finiani a manifestazioni a difesa della Costituzione e della legalità.  Colpo mortale - Inesistente nella società, con Fini che vaneggia la scittura di un libro su Silvio Berlusconi, Italo Bocchino che si è messo a fare il giornalista-lobbyista e il neo-coordinatore Roberto Menia che medita il ritorno all'ovile (a Roma ha appoggiato Gianni Alemanno), a dare il colpo mortale a Fli è ora la magistratura. Se non è eterogenesi dei 'Fini' questa...

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