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Letta incontra Renzie si crede subito Fonzie:"Comando io, non Berlusconi"

Il premier a Firenze a "casa" del rottamatore: "Non siamo due galli nel pollaio". Lunedì vede il Cav: "Falso che sia lui il 'driver' del governo"

Matteo Legnani
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Una stretta di mano, fuori da Palazzo vecchio, per far vedere a tutti che vanno d'accordo. Ma gli sguardi non erano proprio quelli di due amiconi. E' iniziata così la giornata fiorentina del premier Enrico Letta. Che nella sede del Comune ha incontrato il sindaco (e concorrente per la prossima edizione del governo) Matteo Renzi. Dopo aver passato le ultime due settimane a punzecchiarsi ("Il governo non vivacchi" aveva punto il Rottamatore, che il premier qualche giorno dopo aveva definito "un buon segretario"), i due hanno tenuto a precisare che "non ci sono due galli nel pollaio" del Pd. Il presidente del Consiglio ha poi continuato a "giocare in casa" recandosi alla kermesse organizzata da Repubblica nel capoluogo toscano. E lì ha parlato di banca unica europea, di esercito comune europeo, di moneta unica ("uscirne sarebbe la fine dell'Italia") e di tenuta del governo. Il direttore di Repubblica Ezio Mauro ha avuto l'ardire di chiedergli se è vero, come molti dicono, che il vero "driver" dell'esecutivo sia Silvio Berlusconi. Cui Letta ha replicato che "non è così" e che "i risultati dei ballottaggi dimostreranno che non è Berlusconi la forza trainante del Paese". Poi ha annunciato, sempre per lunedì, un incontro con il leader del Popolo delle libertà. A proposito del Cav, il presidente del Consiglio ha definito poi "battute" quelle del presidente del Pdl a proposito di uno stop che il governo italiano dovrebbe imporre all'egemonia della cancelliera tedesca Merkel in Europa. Questione di palle - Parlando a "La Repubblica" delle idee, Letta, forse tonificato dal precedente incontro col sindaco di Firenze Matteo Renzi, celebre per i suoi sguardi da 'ganzo' e il giubbettino da Fonzie, ha risposto a Ezio Mauro usando un linguaggio che è quanto di più distante dal suo solito eloquio democristiano. Alla domanda "cos'è, in definitiva la leadersip?", il premier ha spiegato che  "è una questione di palle, che, ogni tanto bisogna mettere". 

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