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Pd, Renzi tradisce il patto con D'Alema: e Baffino lo silura

Massimo D'Alema e Matteo Renzi

La segreteria a un dalemiano, Palazzo Chigi al Sindaco: era questo il compromesso. Ma l'ex-rottamatore vuole tutto per se

Sebastiano Solano
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Tra Matteo Renzi e Massimo D'Alema tornano i coltelli. Da nemici dichiarati, l'ex-rottamatore e l'ex (?) rottamato erano passati alle dichiarazioni d'amore. Il primo aveva fatto un passo indietro sulla rottamazione "Ho sbagliato", aveva ammesso candidamente, scrivendoci poi su un libro (Oltre la rottamazione). Baffino, dal canto suo, imperversava su tv e gionali sprigionando parole di miele all'indirizzo delsSindaco di Firenze. Ora, però qualcosa si è rotto. Il patto stretto tra i due all'indomani delle elezioni, che prevedeva un dalemiano alla segreteria del Pd e Renzi a Palazzo Chigi, si è infranto sullo scoglio delle lotte fratricide, degli egoismi personali, di cui evidentemente il Pd non può fare a meno.   Il patto infranto - La bomba è scoppiata negli ultimi due giorni. Il primo ad uscire allo scoperto è stato D'Alema, che in un'intervista ha affondato le ambizioni di Renzi: "Lo Statuto del partito lo abbiamo derogato per Renzi: non vorrei che Renzi, quando bisogna derogare per Renzi bisogna derogare, quando non bisogna derogare per Renzi non bisogna derogare...mica possiamo sempre usare le regole per Renzi!", ha dichiarato, riferendosi alla regola statutaria che, al momento, prevede la coincidenza delle cariche di segretario del Pd e candidato premier.  Tornano i coltelli - La risposta di Renzi è arrivata a stretto giro: "In privato tutti mi dicono: Matteo, stai buono, ti facciamo fare il candidato premier. Stai buono, che poi tocca a te. Insomma: un bambino bizzoso cui si promette la caramella se non piange. Signori, conosco il giochino: i capicorrente romani prediligono lo sport del tiro al piccione. E io sinceramente non ho molta voglia di fare il piccione". Ma chi ha tradito chi? Secondo quanto rivela Claudio Cerasa su Il Foglio, il fedifrago è Renzi.E' Renzi che, facendosi beffa del patto di cui sopra, avrebbe (ha?) deciso di scendere in campo per la segreteria del Pd, per poi tentare la scalata a Palazzo Chigi. Insomma, il Pd è tornato al suo sport preferito: il lancio dei coltelli.

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