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Grillo ha bidonato Napolitanoper andare a prendere il sole

Grillo attraversa a nuoto lo Stretto

Mentre i suoi adepti restituiscono i soldi, Beppe va al mare

Andrea Tempestini
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«Oh, ragazzi, ma perché siamo così contenti di toglierci dalle tasche un milione e mezzo di euro?». Il deputato-cittadino Alessandro Di Battista lo dice con il sorriso stampato in faccia, mentre apre il corteo dei colleghi grillini che dal cortile della Camera si avvia fuori, su piazza Montecitorio, per la kermesse del Restitution day, la restituzione della diaria. Deputati e senatori Cinquestelle hanno finalmente il loro momento di orgoglio: sembrano adolescenti in gita scolastica, i commessi devono tenere a bada la loro inarrestabile voglia di farsi filmare all'interno con striscioni e finti assegni da 1.569.951,48 euro, pari a tre mesi di diaria e indennità restituite, cifra già versata al Fondo di ammortamento del debito pubblico. Un maxi facsimile viene srotolato con gioia, fuori dal palazzo, a favore dei fan (poche decine,  a dire il vero) e immortalato da fotografi e cameramen. «L'onestà va di moda», sentenziano i gli stellati che prima ancora, in conferenza stampa, hanno ribadito il proprio mantra: «I soldi fanno male alla politica. Se cacci fuori i soldi, la politica diventa una cosa bellissima».  Loro sono i virtuosi, mentre gli altri continuano a spendere denari dei contribuenti. «Perché gli altri partiti non ci copiano?», domandano dal palco. E scatta l'applauso. In sala non ci sono tutti, qualche dissidente ha dato forfait, ma i capigruppo assicurano che nessuno si è tenuto la diaria. Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, ha dato alcune anticipazioni di un dossier sulla casta preparato per l'occasione: «400 milioni di euro l'anno per i vitalizi, 200mila per il circolo della Camera, 260mila all'Unione interparlamentare, 30mila per gli ex parlamentari. Ci attendiamo azioni concrete e non spot, anche da parte del Quirinale». Già, l'appuntamento con il presidente della Repubblica. Il giallo sullo slittamento dell'incontro tra Grillo e Napolitano è presto spiegato: la versione ufficiale dice che oggi c'è in programma la visita ispettiva di una delegazione di circa 70 grillini alla Terra dei Fuochi, tra Napoli e Caserta, sede di discariche illegali e siti di sversamenti abusi di rifiuti industriali. «L'incontro al Colle avrebbe coperto mediaticamente questa iniziativa», sussurra un senatore. Meglio, quindi, rimandarlo. Ma l'altra versione è quella che vede il leader stanco e provato dal tour elettorale. Insomma, Beppe è in vacanza in Sardegna e quindi se Napolitano può dargli udienza la prossima settimana... L'uomo del Colle, in effetti, lo aveva spiazzato dando il via libera per stamattina alle 11. L'ex comico ha chiesto di posticipare e così, alla fine, si sono accordati per mercoledì alle 10. Al colloquio prenderanno parte anche il co-fondatore del Movimento, Gianroberto Casaleggio, oltre ai capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Nuti e Nicola Morra, accompagnati dai due comunicatori Claudio Messora e Nicola Biondo.  Chiederete al Capo dello Stato di tagliare le spese del Colle?, hanno domandato i cronisti. Risposta di Di Maio: «Lo diciamo da sempre che il Quirinale costa troppo, così come la Camera e il Senato». Sul banco degli imputati, per il M5S, c'è soprattutto il Parlamento che, secondo Morra, «non è solo fermo, ma è su una sedia a rotelle perché immobilizzato dal pressing dell'esecutivo». Un concetto ribadito da Grillo: «Il Parlamento è esautorato, solo in pochi prendono le decisioni e non si fa altro che ratificare i decreti del governo, il che rende necessario sciogliere le Camere». E gli eletti M5S sarebbero contenti di andare a casa? Replica di Nuti: «Il Parlamento o diventa utile o è meglio che si sciolga. Deve poter legiferare, perciò chiederemo a Napolitano di far valere il ruolo delle Camere». Altro che semipresidenzialismo, sostiene Grillo, «in Italia si ha un presidenzialismo di fatto». Anche di questo si discuterà mercoledì sul Colle.   di Brunella Bolloli

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