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Nitto Palma: "Se condannano il Cav, la sinistrà farà cadere Letta"

Francesco Nitto Palma

L'ex Guardasigilli: "Noi abbiamo fiducia nei magistrati della Cassazione, ma..."

Andrea Tempestini
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Senatore Nitto Palma, il governo cadrà in caso di condanna di Silvio Berlusconi da parte della Cassazione?  «Noi abbiamo fiducia nei magistrati della Cassazione, che in altre occasioni hanno decretato l'estraneità di Berlusconi ai fatti. La condanna, dal mio punto di vista, è un'ipotesi del terzo tipo».    Quindi, lei è sicuro che il Cavaliere il 30 luglio verrà assolto.  «Sulla base delle precedenti sentenze della Corte e delle emergenze processuali, ritengo che non vi sarà una condanna».  Se così non fosse, il governo opravviverà?  «In tal caso, i problemi per il governo verranno dal Pd».  Sta dicendo che sarà il centrosinistra a staccare la spina al governo Letta?  «Sì, perché molti del Pd si chiederanno comecontinuare a governare con una forza politica il cui leader è stato condannato con sentenza passata in giudicato».  E secondo lei, il Pd si assumerà la responsabilità di far cadere un governo guidato dal numero due del partito?  «Già adesso vi sono notevoli fibrillazioni: la lettera dei 70, il forte contrasto Speranza- Finocchiaro, da un lato, Casson, dall'altro, sull'ineleggibilità di Berlusconi. Queste tensioni esploderanno nel caso in cui Berlusconi fosse condannato».  La proposta Mucchetti-Zanda, di sostituire l'ineleggibilità di Berlusconi con l'incompatibilità, ha suscitato pareri contrastanti nel Pdl. Le che opinione si è fatto?  «È un ulteriore ballon d'essai. Ancora deve essere calendarizzata, discussa e varata dai due rami del Parlamento. Quindi è un ddl destinato a entrare in vigore molto tempo dopo la pronuncia sull'ineleggibilità di Berlusconi da parte della Giunta per le elezioni e, in caso di condanna, dopo l'interdizione dai pubblici uffici. Tutto il cancanchesi sta animandoè interessante, non per le diverse voci nel Pdl, ma per il dibattito nel Pd, dove una parte difende quella proposta di legge e una parte la attacca pur sapendo bene che non sarà utile a Berlusconi. Credo che il cuore prevalga sulla ragione a sinistra, dove il nocciolo del discussione è la permanenza o meno al governo. Sono tutti problemi interni al Pd, che è ossessionato per Berlusconi».  Lei crede che Alfano abbia delle responsabilità nel pasticcio kazako?  «No e sono rimasto colpito dal comunicato della Presidenza del Consiglio».  Perché?  «Nelle carte acquisite nella fase delle indagini emerge da qualche parte che il marito della signora Alma Shalabayeva era un dissidente kazako? Sembrerebbe di no. Forse ci si dimentica che di questa vicenda si siano interessati due volte il Tribunale dei minori, per l'affido e il nullaosta per la figliola, due volte la Procura della Repubblica per la falsificazione del passaporto e nullaosta per il viaggio della madre, e due volte giudice di pace in riferimento alla sua permanenza. Mi chiedo come mai né la signora né i suoi avvocati abbiano mai rappresentato in queste sedi giudiziarie il fatto che il marito fosse un dissidente kazako e non abbiano mai chiesto il diritto d'asilo».  Il ministero degli Esteri fu informato che la signora Shalabayeva stava per essere espulsa. La Bonino ha delle esponsabilità?  «No, perché la Farnesina ha detto che non vi era lo status diplomatico per la signora, perché questo immagino risultasse alministero degli Esteri».  Berlusconi ha lanciato un appello ad appoggiare i referendum radicali sulla giustizia e lei ha iniziato la raccolta firme a Napoli. Quindi avete gettato la spugna sulla riforma della giustizia che reclamavate dal governo Letta?  «Io credo che la riforma della giustizia sia impossibile da realizzare nell'attuale situazione politica, dove il Pd e il Pdl hanno visioni opposte. Quindi, mi sembra utile darela parola agli elettori su alcuni aspetti importanti di questo tema, a condizione che il legislatore recepisca il responso del referendum, e non lo tradisca com'è avvenuto nel 1987, qualunque esso sia».  intervista di Barbara Romano

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