L'ex senatore: "Silvio non scappa"

Dell'Utri: "Berlusconi in caso di condanna può fare come Grillo"

Andrea Tempestini

Mercoledì. Al massimo giovedì. E la Cassazione deciderà il destino di Silvio Berlusconi. Dall'entourage del Cav filtra un briciolo di ottimismo. I toni dei falchi del Pdl nelle ultimissime ore si sono abbassati. L'attenzione del Paese è concentrata sulla pronuncia della Suprema Corte. Berlusconi, consigliato dai suoi legali, non parla. Chi invece parla è Marcello Dell'Utri, intercettato dai cronisti a Palazzo Lombardia. L'ex senatore spiega: "Il Cav è a casa sua, a Roma, a Palazzo Grazioli. E' tranquillo e sereno". "Resta qui" - Se condannato in via definitiva, l'ex premier lascerà l'Italia? Dell'Utri non ha dubbi. Risponde secco: "No, mai, è da escludere nella maniera più assoluta. Berlusconi non è uno qualunque. Lo posso fare io, lui non lo può fare". Quindi l'ex senatore del Pdl ha aggiunto di aver sentito l'amico ed ex premier più volte negli ultimi giorni. "Gli ho consigliato di prendersi un po' di tempo, essere sempre se stesso, non fare niente. Cosa deve fare? E' in attesa di una sentenza che spera positiva". E ancora: "Non sono preoccupato, assolutamente. Non sono mai stato preoccupato, figuriamoci. Non capisco questa attesa spasmodica della stampa - ha chiosato filosofico -: è un fatto della vita". "Come Beppe" - Sullo sfondo, ben visibile, resta però lo spettro della condanna e, dunque, dell'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici. L'ipotesi la prende in considerazione anche Dell'Utri, non può escluderla. Che farà in quel caso Berlusconi? "Dipende, se vorrà fare il Grillo della situazione lo potrà fare". Ossia potrà continuare a fare politica pur senza ricoprire alcuna carica formale. "Io - prosegue Dell'Utri - non consiglio niente, faccia quello che si sente di fare". Di sicuro, conclude, il Cav non abbandonderà la politica: "E' una persona che sente molto la responsabilità..."