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Telefonata Silvio NapolitanoEcco le prossime mosse del Cav

Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi

Nicoletta Orlandi Posti
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La voglia di far saltare il tavolo e di mandare in tilt il sistema in lui resta fortissima, ma dopo un confronto telefonico franco e a tratti teso che c'è stato venerdì al telefono con Giorgio Napolitano, in cui l'ex premier ha nuovamente preteso di essere difeso contro i giudici da cui lui si stente perseguitato da vent'anni e il Capo dello Stato, pur ascoltando il suo ennesimo sfogo, gli ha ribadito che lui deve rispettare la sentenza degli ermellini, senza avventurarsi in nuovi attacchi frontali contro la magistratura, Silvio Berlusconi ha capito che deve cambiare tattica. "Presidente non sono stato io a invocare la grazia, nonho alcuna intenzione di far cadere il governo", ha detto Berlusconi al presidente della Repubblica. Meglio abbassare i toni e dilatare un po' i tempi è la nuova strategia del Cav. Il leader del Pdl sa di avere tre strade possibili davanti a sé. Il sentiero stretto che lo conduce alla grazia e non può passare per la piazza, ma tutt'al più per qualche via secondaria, con forme contenute di manifestazione di solidarietà al leader (come quella prevista per oggi in via del Plebiscito alle 18). Sentiero che passa anche per una riforma della giustizia nel solco tracciato dai saggi quirinalizi (Gaetano Quagliariello, Mario Mauro, Valerio Onida e Luciano Violante). In alternativa, un irrigidimento delle posizioni di Berlusconi può far saltare il banco provocando le dimissioni di Letta e Napolitano. Ma questo comporterebbe l'elezione di un nuovo presidente della Repubblica, prevedibilmente più ostile di Napolitano, vista l'attuale fisionomia del Parlamento. La terza alternativa è quella di arrivare subito al voto, ma è improbabile perché proprio il 3 ottobre è atteso il pronunciamento della Corte di Cassazione sull'illegittimità del Porcellum. Eventuali elezioni in ottobre, quindi rischiano di produrre un nuovo Parlamento che potrebbe essere dichiarato illegittimo un mese e mezzo dopo.  Due sentieri, questi ultimi, ben più inquietanti dello status quo per Berlusconi. Proprio da questo nasce la sua strategia del doppio binario: un po' falco, ma soprattutto colomba.

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