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Governo, vertice Letta-Alfano "Le posizioni restano distanti"

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Roma, 21 ago. (Adnkronos/Ign) - Lungo incontro a palazzo Chigi tra Enrico Letta e Angelino Alfano. Quasi tre ore di faccia a faccia tra il premier e il vicepremier per fare il punto della situazione sulle prospettive del governo, con particolare riferimento agli effetti che potrebbero determinarsi rispetto alla questione della decadenza e della incandidabilita' di Silvio Berlusconi. A quanto si apprende, il vertice tra Letta e Alfano è stato franco e in alcuni passaggi anche duro, soprattutto sulla cosiddetta agibilità politica del Cavaliere. Sul tema, le posizioni restano distanti. Alfano, a quanto si apprende, avrebbe ribadito che non è possibile restare dentro una coalizione, quando l'altro partito della maggioranza fa decadere il leader del partito alleato per un atteggiamento pregiudiziale senza alcun approfondimento. E soprattutto, senza tener conto del parere di illustri giuristi che esprimono dubbi sulla retroattività della legge Severino. Fonti di governo riferiscono di "passi avanti" sulla questione dell'Imu e dell'Iva, convinti che nel Consiglio dei ministri del prossimo 28 agosto si possa arrivare a "buone soluzioni", ma sulla questione della decadenza di Silvio Berlusconi le posizioni tra il premier e il suo vice restano nettamente distanti. Alfano ha ribadito a Letta che considera "non accettabile" che il partito partner di governo non si ponga la questione della decadenza di Berlusconi con riferimento alla possibile non retroattivita' della legge Severino. Una posizione che viene considerata altrettanto "non accettabile" dal presidente del Consiglio, secondo il quale non puo' essere sovrapponibile a livello di governo una vicenda che riguarda la Giunta delle Immunita' del Senato, che dovra' compiere le sue valutazioni con riferimento a criteri tecnico-giuridici e non politici. In mattinata Letta aveva lanciato un avvertimento durante la conferenza stampa a Vienna al termine dell'incontro con il cancelliere austriaco Werner Faymann, rispondendo chi gli chiedeva se il governo uscirà indenne dalle fibrillazioni interne alla sua maggioranza. "Penso che l'Italia abbia davanti delle grandissime possibilità, per questo confido nella responsabilità e lungimiranza di tutti. Certamente la mia responsabilità e lungimiranza ci sono. Sono convinto che ce la metteranno tutti. Sarebbe paradossale se, dopo che l'Italia ha tenuto nei momenti più duri della crisi, ora che si possono cogliere i frutti della ripresa, avvicinandoci alla terra promessa, finissimo dentro questioni di politica interna. Sarebbe sbagliato e sono convinto che ciascuno farà la propria parte per uscire dalle difficoltà che, a mio parere sono superabili". Parlando del semestre italiano di presidenza di turno della Ue, Letta ha sottolineato che "il 2014 sarà un anno storico per l'Europa. Sarebbe paradossale che l'Italia non cogliesse questa occasione". E cogliere la ripresa, anche per quanto riguarda tutta Europa, "significa fare scelte significative". La lotta alla disoccupazione giovanile, ha messo nero su bianco il premier, "sarà il cuore del semestre di presidenza italiana della Ue". Il cancelliere austriaco Werner Faymann, da parte sua, ha detto: "Ho conosciuto Berlusconi e non ho mai pensato che sia un garante della stabilità. Per questo, sono contento di aver incontrato il presidente Letta che sta andando nella giusta direzione".

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