Prima del voto in giunta per le elezioni

Il discorso di BerlusconiEcco cosa dirà in Senato

Matteo Legnani

Un discorso all'aula del Senato, che in molti già ora paragonano, idealmente, a quello che Bettino Craxi fece alla Camera vent'anni orsono. Silvio Berlusconi ci sta lavorando da giorni, chiuso nella sua villa di Arcore, convinto che nulla o nessuno si muoverà prima del 9 settembre, quando la Giunta per le elezioni di Palazzo Madama discuterà della sua decadenza da parlamentare. Non lo può fare Letta, non lo vuole fare Epifani e, pare, neppure Napolitano. Così, il Cavaliere si giocherà anche quest'ultima carta. E, come racconta oggi Paolo Guzzanti su Il Giornale, la sua sarà una vera lezione di storia. Certo, la sua di storia. Che però, in parte, coincide con le vicende politiche italiane degli ultimi vent'anni. Traccerà la storia del suo processo, di come sia stato impedito di parlare a testimoni della difesa e spiegherà i perchè della sua innocenza e l'ingiustizia subita. Sosterrà l'assurdità di una condanna penale per un reato fiscale su una vicenda ancora aperta in sede di ricorso, per dire ai suoi ascoltatori e ai suoi elettori di essere stato vittima di una antica e ben oliata trappola giudiziaria per farlo fuori. Punterà il dito, il Cav, in modo particolare non contro la magistratura nel suo complesso, ma contro quella specifica parte di magistrati che fa capo a Magistratura democratica. Berlusconi confermerà anche di non voler chiedere la grazia, nè i servizi sociali, nè i domiciliari. Non chiederà nulla. Perchè lui sa di essere innocente.