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Senato, si prepara la difesa del Cavaliere "Giunta fermi lavori in attesa Consulta"

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Roma, 28 ago. (Adnkronos) - Sono stati depositati questa mattina alla presidenza della giunta per le elezioni del Senato, i pareri pro veritate di giuristi e costituzionalisti per la difesa di Silvio Berlusconi riguardo il nodo della sua decadenza da senatore. I pareri, a quanto si apprende, sarebbero sei e sono accompagnati da una breve lettera firmata da Silvio Berlusconi dove si annuncia anche il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo contro l'applicazione della legge Monti-Severino. Nei pareri depositati si sostiene come spetti alla Consulta fugare ogni dubbio sulla costituzionalità della legge 'Severino-Monti' e chiarire se ci sono le condizioni per applicarla al caso della decadenza da senatore di Berlusconi. In attesa della decisione della Corte Costituzionale sull'ineleggibilità del Cavaliere la Giunta per le elezioni del Senato dovrà sospendere i lavori. In aula, Nicola Latorre non vede la necessità di ulteriori approfondimenti sulla questione della decadenza. Neanche di fronte alla presentazione dei pareri che sollevano dubbi sulla legge Severino. "La legge parla chiaro", dice il senatore Pd all'Adnkronos. Eppure c'è chi nel Pd, come Beppe Fioroni, rileva la necessità di concedere spazio ad approfondimenti senza apparire prevenuti verso il Cavaliere. "Secondo me non c'è questa necessità. Per quello che mi risulta non c'è nulla da approfondire". Certo, poi sarà la Giunta a decidere, aggiunga Latorre. "Vediamo in giunta cosa accade". Stesso parere del compagno di partito Felice Casson, membro in Giunta per le immunità del Senato: "So che sono stati depositati alcuni pareri, ma ancora non li ho visti", dice il senatore all'Adnkronos. Tuttavia Casson non ritiene che questo possa allungare i tempi della decisione in Giunta. "Approfondimenti? La giunta ha già dato 20 giorni alla difesa. Il tempo è già stato concesso". Secondo Mario Monti, solo Giorgio Napolitano può decidere sulla grazia, mentre un'amnistia ora darebbe l'idea di un provvedimento 'ad personam' a favore di Silvio Berlusconi. Parlando questa mattina a "Omnibus" su La7, il senatore ha spiegato: "La sentenza della Cassazione è definitiva, non c'è che da prenderne atto e da metterla in atto. Non ho proposto la grazia. I provvedimenti di clemenza sono rimessi all'assoluta discrezionalità del presidente della Repubblica". "Vorrei ricordare che la legge Severino è stata introdotta dal governo da me presieduto e votata anche dal Pdl. La legge Severino è seria e sono convinto che vada applicata. Lo dico perché non ho nessuna ragione di dolcezza nei confronti di Berlusconi. A me sembre che introdurre l'amnistia - che può anche essere un provvedimento necessario per la situazione delle carceri - proprio nel momento in cui c'è il caso Berlusconi, darebbe ai cittadini italiani e al resto del mondo l'idea che lo stato di diritto in Italia è abbastanza maneggiabile e che si fa l'amnistia perché c'è un importante personaggio che merita attenzioni particolari". "Un provvedimento di clemenza -ha concluso Monti- potrebbe essere giustificato se Berlusconi dovesse lasciare in campo, mantenendone magari la guida morale, un moderno partito di destra utile per democrazia e non un oggetto pericoloso per la democrazia come sarebbe un partito populista in mano a falchi di sesso maschile o femminile".

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