Diritti tv: vertice Pdl a p. Grazioli, Berlusconi insiste 'parola a Consulta'
Roma, 30 ago. (Adnkronos) - La linea resta quella dura: la 'legge Severino' non puo' essere applicata al caso Berlusconi, perche' cosi' si violerebbe la Costituzione. Il Cavaliere rientra a Roma dopo un 'ritiro' di oltre 20 giorni ad Arcore e convoca un vertice ristretto per studiare le contromosse di fronte al muro del Pd, in vista del 9 settembre, quando la Giunta del Senato avviera' l'esame sull'ineleggibilita' dell'ex premier. Durante il summit, raccontano, si sarebbe ragionato sul percorso politico da seguire, una sorta di road map, con le prossime mosse. Berlusconi continua a non farsi illusioni sull'esito del 'verdetto' sul nodo della decadenza, ma non ha alcun interesse, almeno per ora dopo l'abolizione dell'Imu, a staccare la spina al governo Letta. Ad ascoltarlo erano solo in cinque, tutte 'colombe': il vicepremier Angelino Alfano, i capigruppo Renato Schifani e Renato Brunetta, il presidente della commissione Esteri di Montecitorio, Fabrizio Cicchitto, e Gianni Letta, vera cinghia di trasmissione con il Colle e 'pontiere' nei momenti piu' difficili. Il clima in via del Plebiscito "e' stato costruttivo e positivo", assicurano. E l'umore del Cav, riferiscono, e' sembrato piu' sereno anche se la decisione di Giorgio Napolitano di nominare proprio adesso i 4 senatori a vita ha destato molti malumori interni, soprattutto tra i 'falchi', che hanno interpretato la scelta del Colle come un chiaro segnale politico, se non proprio come uno "schiaffo" all'ex premier. Il Pdl insistera', dunque, sull'irretroattivita' della 'Severino' e sulla necessita' che la Giunta blocchi i lavori in attesa di un pronunciamento della Corte costituzionale sulla decadenza. Berlusconi non ha ancora deciso se fare un intervento in Aula al Senato sulla giustizia, ma dopo l'incontro con Marco Pannella avrebbe ribadito la necessita' di mobilitarsi per la raccolta delle firme sui referendum dei radicali.