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Pd, Renzi: "Rottamiamo le correnti"

"Dobbiamo portare avanti le idee, non divisioni inutili"

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Forlì, 30 ago. (Adnkronos/Ign) - "Rottamiamo le correnti di questo partito se vogliamo un Pd che non perda le elezioni". Così Matteo Renzi dal palco della festa del Pd a Forlì torna a parlare dopo settimane di silenzio. Il sindaco di Firenze è convinto che il partito "non si eredita, si conquista" e a Bersani, che aveva detto di non avere chiara l'idea del Pd di Renzi, dice chiaro e tondo: "il Pd che ho in mente io non perde le elezioni". Tuttavia, il rottamatore invita a lasciarsi alle spalle i rancori e le difficoltà del passato. "Guai - sottolinea - a vederla come una rivincita dell'altra volta. Dobbiamo portare avanti le idee, non divisioni inutili". Poi si rivolge all'attuale segretario del Partito Democratico. "Se vogliamo chiamarci Pd - lo dico a Epifani - bisogna rispettare le regole e c'è uno statuto che prevede un congresso a settembre. Chiediamo il rispetto delle sentenze e poi non rispettiamo le scadenze? Caro Epifani, avevo capito che non ti candidavi tu, non che non si faceva il congresso". Tirando in ballo D'Alema, Renzi sottolinea: "Ha detto che lui andrà al circolo della propria sezione e voterà per un altro. Con sollievo, suo ma anche mio. Vedete - aggiunge - tra noi ci si può dire anche queste cose qui, ed è questo il Pd". Parlando del governo, il sindaco di Firenze afferma di non essere interessato alla data di scadenza, "quella interessa a Letta non a me, io posso aspettare. L'importante è che non aspettino le famiglie, le imprese, la gente. Io posso aspettare". E ancora Berlusconi e il suo messaggio è chiaro. "In un qualsiasi Paese civile un leader che viene condannato in via definitiva va a casa senza aspettare che venga interdetto - dice Renzi -. Va a casa da sé perché è così, e lo diciamo con il massimo rispetto. Sono 20 anni che ci viene imposto di discutere della presenza di Berlusconi e per i prossimi 20 giorni discuteremo della sua assenza, della sua decadenza", ma per il sindaco di Firenze il paese si merita di meglio.

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