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Imu, tagli a ministeri, treni e assunzioni Così il governo coprirà il decreto

Eliana Giusto
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Tagli alle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, meno finanziamenti alle Ferrovie delle Stato e per la manutenzione della rete. E ancora tagli ai ministeri e al comparto sicurezza. Sono queste alcune delle coperture del decreto Imu che taglia complessivamente 675 milioni ai fondi dei ministeri. In totale, considerando anche la riduzione di 300 milioni ai consumi intermedi e agli investimenti fissi lordi, la sforbiciata per i ministeri è di quasi un miliardo (975,8 milioni).  Tutti i tagli - Il capitolo dei tagli alle autorizzazioni di spesa  prevede una serie di riduzioni che interessano diversi ministeri: ministero dell'Economia (-602,2 milioni), ministero dello Sviluppo economico (-13,4 milioni), Affari Esteri (-5 milioni), Interno (-2,2 milioni), Ambiente (-4,1 milioni), Infrastrutture e Trasporti (-45 milioni), Difesa (-1,8 milioni), Politiche Agricole (-1,5 milioni) e Salute (-364.971 euro). Tra le varie voci, figura un taglio di 50 milioni alle risorse stanziate dall'ultima legge finanziaria alle assunzioni nel comparto sicurezza-difesa e vigili del fuoco. C'è anche una sforbiciata di 20 milioni alle risorse destinate alle assunzioni di ispettori per rafforzare la lotta all'evasione fiscale. In particolare il decreto legge 203 del 2005 prevedeva un massimo di 80 milioni a partire dal 2007. Ridotti anche per 17 milioni i fondi stanziati dalla legge finanziaria del 2006 per le assunzioni nei ministeri per i Beni e le Attività culturali, Giustizia, Salute e nell'Agenzia del territorio e nel Corpo forestale dello Stato. Prevista anche una riduzione di 35 milioni sul fondo speciale dell'Anas istituito dalla legge 138 del 2002 e viene ridotto anche il fondo per interventi urgenti e indifferibili connessi ai settori dell'istruzione e a eventi celebrativi. Circa la metà dei tagli, 300 milioni su 675, riguarda il finanziamento concesso al gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale a copertura degli investimenti relativi alla rete tradizionale, compresi quelli per manutenzione straordinaria.  Prime critiche - Ma la Relazione tecnica allegata alla cancellazione dell'Imu della Ragioneria dello Stato non convince Renato Brunetta che si riferisce in particolare "all'impianto contabile per esodati e cassa integrazione in deroga". Gli oneri indicati, spiega Brunetta, "nel primo caso, lasciano intravvedere un valore medio delle pensioni ben più alto (circa 25 mila euro anno) della norma; nello stesso tempo non esiste alcuna quantificazione del gettito Irpef proveniente dalle medesime. Nel secondo caso, invece, non si formula alcuna ipotesi circa la possibile platea dei beneficiari. Si naviga al buio. Alla fine, tutto confluisce in un unico grande calderone, che rinvia ad un successivo monitoraggio: preludio, e a pensar male si fa peccato con quel che segue, per un aumento dell'acconto Ires ed Irap, nonché delle accise sui carburanti".

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