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Letta aumenta l'IvaTanto può governareanche senza Alfano

Il premier parla solo di una "rimodulazione fiscale" nella manovra. Se Angelino non sarà con lui, al Senato può farcela coi voti di Sel e di transfughi 5 Stelle

Matteo Legnani
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La strada maestra resta quella di una fiducia da una parte consistente del Pdl soto la "guida" di Angelino Alfano. Sarebbe quella la via che consentirebbe a Enrico Letta di governare fino al 2015, come ha sempre sostenuto di voler fare per "blindare" il semestre italiano di presidenza della Ue. E quella sarebbe una maggioranza vera, in assenza della quale Letta ha più volte detto di essere prontio a mollare Palazzo Chigi. Ma col passare delle ore, e dopo il vertice Pdl a Montecitorio, la frattura interna al Pdl pare ridursi e Letta potrebbe essere costretto a rivedere i suoi piani, puntando su una maggioranza diversa, che gli permetterebbe di fare a meno di Alfano e dei 'transfughi' azzurri. E' per questo che il premier resta impalato sulla questione Iva, fermo nella posizione che ha espresso anche domenica sera a "Che tempo che fa": sulle tasse ci sarà una rimodulazione in sede di manovra, ma il premier non ritene possibile o praticanile una retromarcia che la riporti al 21%. L'altra maggioranza, Letta la potrebbe trovare nelle file di Sel, dei Gal e di qualche 'traditore' dei 5 stelle disposto a mollare Grillo per sostenere un governo che vedrebbe Berlusconi e i suoi all'opposizione. Poi avrebbe dalla sua i 5 senatori a vita (CIampi più i 4 appena nominati) e forse qualche transfuga pidiellino isolato. Certo, sarebbe proprio la 'maggioranza raccogliticcia' che Letta ha sempre sostenuto di vole evitare. Ma l'evolversi della situazione (con Alfano che al vertice Pdl sarebbe stato visto applaudire il Cavaliere) e le pressioni del capo dello Stato Giorgio Napolitano potrebbero indurre il premier a tapparsi il naso e a tirare fuori il pallottoliere per tirare a campare. Fino a quando, non si sa.

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