Rosatellum, Berlusconi: "Capiamo fiducia ma non saremo in Aula"
Roma, 10 ott. (AdnKronos) - "Forza Italia ha da sempre ritenuto fondamentale fare la legge elettorale in Parlamento, non si può andare alle prossime elezioni politiche con due sistemi frutto di altrettante sentenze della Corte costituzionale". E' quanto afferma in una nota Silvio Berlusconi, sottolineando che - rispetto alla questione di fiducia - "capiamo questa esigenza ma, da forza politica di opposizione, abbiamo deciso di non partecipare ai voti che riguarderanno le fiducie chieste dall'esecutivo". "Diremo sì, invece, e lo faremo con convinzione, in modo compatto e leale, al voto finale. Siamo fiduciosi per l'ok a Montecitorio - afferma ancora il leader di Forza Italia - e speriamo, allo stesso tempo, che questa legge elettorale possa essere approvata anche al Senato con la più larga maggioranza possibile. In modo da dare al Paese un sistema di voto degno di questo nome e poter andare a elezioni, nel 2018, in modo ordinato e alla scadenza fisiologica della legislatura". VOTO OMOGENEO - "Rispondendo responsabilmente ai ripetuti moniti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, abbiamo già nello scorso mese di giugno messo al servizio del Paese e delle istituzioni il nostro senso dello Stato per costruire, cercando il più largo consenso possibile tra le altre forze politiche, un sistema di voto omogeneo tra Camera e Senato e che garantisca allo stesso tempo rappresentanza e governabilità". IL MIGLIOR RISULTATO - "In queste ultime settimane, dopo alcuni incidenti parlamentari, si è registrata una convergenza sul cosiddetto 'Rosatellum bis', un sistema che ricalca il vecchio Mattarellum, in modo inverso: 2/3 dei seggi saranno assegnati con un sistema proporzionale; 1/3 con collegi uninominali maggioritari. Non è la legge che sognavamo, ma dato lo scenario attuale riteniamo che questo compromesso sia il miglior risultato possibile". MA TUTTI SCONTENTI - "E proprio perché questo sistema scontenta un po' tutti, pensiamo - conclude Berlusconi - che questa volta si possa arrivare al traguardo. Abbiamo lavorato con determinazione e lealtà in commissione Affari costituzionali a Montecitorio per migliorare, riuscendoci, il testo base presentato dal relatore Fiano, e per poi dare il nostro primo via libera alla norma".