La prova decisiva

Golpe 2011, Luca Ricolfi: "Ci fu la volontà politica di far fuori Silvio Berlusconi, i dati lo dimostrano"

Andrea Tempestini

Ogni tanto è doveroso ritornare al 2011, al golpe dello spread con cui Silvio Berlusconi fu mandato a casa per fare spazio a Mario Monti e alle carissime sciagure del suo governo. È doveroso tornare a parlare di quell'avvenimento soprattutto se a raccontarlo in termini per certi versi sorprendenti è Luca Ricolfi, sociologo "di sinistra", lo dice lui stesso, il quale su quanto accaduto ha le idee molto chiare. La sua versione la ha raccontata a Idee per l'Italia, convention di Forza Italia a Milano, dove ha sottolineato che in Italia, appunto, all'epoca c'era un miglioramento delle condizioni economiche dimostrato dall'indice VS (Vulnerabilità strutturale) elaborato tre anni fa dalla Fondazione David Hume. Uno strumento, come sottolinea Il Giornale, con cui misurare la vulnerabilità dei conti pubblici, "non politico, non arbitrario, non soggettivo", spiega Ricolfi, poiché ricostruisce tra economia e psicologia, il funzionamento della "mente del mercato". Ricolfi ha premesso: "Sono di sinistra e non ho alcun interesse a difendere il governo Berlusconi, ho solo fatto una ricerca attendibile e i dati che sono venuti fuori dicono questo. Non c'è dubbio che a livello europeo in quegli anni ci sia stata una volontà politica di far fuori il governo di centrodestra e certo hanno contribuito i mercati, simili a pazienti ciclotimici, che dopo un allarme diventano iperagitati e le tre sorelle americane Standard&Poors, Moody's e Fitch, che alzano o abbassano il rating di un Paese in modo arbitrario, senza trasparenza, senza spiegarne con un algoritmo le motivazioni". E ancora, riferendosi all'Italia del 2011 con una specie di metafora, Ricolfi afferma: "Se viene picchiato, devo cercare di difenderlo perché poi potrò curarlo meglio. Anche se per alcuni solo quando diventa grave si accorge dei pericoli che corre. E in Europa, forse nel mondo, molti volevano picchiare a dovere l'Italia, perché capisse la lezione e si avviasse alla guarigione". Frasi che accreditano la tesi del complotto. Soprattutto perché secondo l'indice Vs l'Italia avrebbe potuto difendersi dagli attacchi stranieri. Ma non ci fu nulla da fare: spread e Agenzie di rating diedero il colpo di grazia all'Italia. Un colpo di grazia al governo Berlusconi studiato in modo scientifico.