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Silvio Berlusconi: "Scalfari? Colpito dalla follia lungimirante di Erasmo Da Rotterdam. Di Maio? Un fallito"

Andrea Tempestini
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Un Silvio Berlusconi incontenibile, quello che ha tenuto banco a Idee per l'Italia, la contro-Leopolda organizzata da Forza Italia a Milano. Il leader azzurro ha subito commentato l'endorsement di Eugenio Scalfari, il quale ha affermato che tra il Cavaliere e Luigi Di Maio al governo sceglierebbe il primo. "Scalfari è stato colpito dalla follia lungimirante di Erasmo da Rotterdam, credo che abbia cambiato letture anche: ritengo che abbia letto un po' meno la Repubblica di Platone e un pò di più la Politica di Aristotele". Dunque, il secondo bersaglio: proprio Luigi Di Maio, il candidato premier grillino. Demolito con una frase: "Di Maio ha la faccia pulita ma ha sempre fallito. Si è iscritto a Ingegneria e Giurisprudenza e non ha mai finito. Nella sua vita ha fatto solo un lavoro: lo stewart allo stadio del Napoli per vedere le partite gratis". E ancora, sui Cinque Stelle: "Come possono fare qualcosa di buono per il nostro Paese? Nessuno può ritenerli adatti a prendere in mano il governo. Sono senza esperienza e competenza, sono impreparati e dominati da pauperismo e invidia sociale, che può trasformarsi in odio verso il ceto medio e chi produce". Dal punto di vista politico, Berlusconi ha fissato una priorità: "Cambieremo la costituzione e introdurremo un rigido vincolo di mandato". Stoccate anche per Angelino Alfano: "Che senso ha votare Alfano di qua per poi trovartelo dall'altra parte?", ha affermato per poi ricordare come "in questa legislatura oltre 300 parlamentari hanno cambiato casacca". Il Cavaliere rivela poi che esiste "un programma che ho già presentato ai nostri due alleati, Lega e Fratelli d'Italia". Nel dettaglio, "è un programma work in progress che può essere arricchito e completato e l'ho consegnato ai vertici delle associazioni". E ancora: "L'ho consegnato a tutte le componenti del centro destra compresa la quarta gamba che si sta formando". Una quarta gamba che sarà composta dalla "formazione di più di dieci piccoli ressemblement politici e a tutti ho chiesto di darci i loro suggerimenti".

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