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Lampedusa, Kyenge: "Più controlli contro il traffico di esseri umani"

Cécile Kyenge

Il ministro dell'Integrazione annuncia: "Le norme per il controllo del Mediterraneo vanno inasprite e quelle che ci sono applicate"

Ignazio Stagno
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Ci sono voluti quasi 400 morti in 10 giorni. E sbarchi tutti i giorni. Anche tre o quattro ogni giorno. Troppi persino per il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge. Che punta il dito sì contro gli scafisti, trafficanti internazionali di esseri umani. Ma nel farlo, lo punta anche contro un fenomeno, quello degli sbarchi, che appare davvero fuori controllo. "Guerra a tutto campo alla criminalita' organizzata transnazionale che gestisce queste tratte di esseri umani. Ci sono leggi che vanno applicate e, se necessario, bisogna renderle ancora piu' dure''. "Controlli più duri" - "Bisogna rafforzare i controlli nelle acque del Mediterraneo'' per fermare ''la nuova mafia transnazionale sulle rotte del Mediterraneo. Dietro queste tragedie, man mano che la drammatica instabilita' dei Paesi africani aumenta, ci sono traffici di esseri umani. C'e' chi strumentalizza queste emergenze umanitarie per arricchirsi alle spalle di chi fugge da guerre e fame'', afferma la Kyenge in un'intervista al Mattino. Prende tempo sulla Bossi-Fini -  E sulle modifiche alla Bossi-Fini, la Kyenege fa una piccola marcia indietro. Il ministro ha tolto il piede dall'acceleratore e "prende tempo" sulle nuove norme per l'immmigrazione. "C'e' stato un buon inizio al Senato', ma e' un percorso lungo e abbiamo fatto solo i primi passi. La legge va cambiata ma con cambiamenti da fare insieme, nella condivisione, nel confronto, nella partecipazione e con il consenso di tutte le parti politiche'', ha colcluso la Kynege. Insomma in una settimana la Kyenge è passata da "porte aperte per tutti" a "inasprire i controlli". Gli immigrati e i morti cominciano ad essere troppi pure per lei. 

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