Matteo Renzi sceglie tre collegi ma a Maria Elena Boschi forse non bastano
Matteo Renzi a Firenze, Lombardia e Campania. Il sottosegretario Maria Elena Boschi, nonostante le polemiche legate alla vicenda di Banca Etruria, in più di un posto, «come tutti gli altri big del partito». Ospite di Otto e mezzo, il programma de La7 condotto da Lilli Gruber, l'ex presidente del Consiglio e segretario del Pd ha iniziato a scoprire le carte sul tema delle candidature in vista delle prossime elezioni politiche. Leggi anche: La cugina di Renzi pronta a sfidare Maria Elena Ovviamente la curiosità riguarda la Boschi. Si ricandida ad Arezzo, ha chiesto la conduttrice all'ex premier, dando voce ai telespettatori. «Il sottosegretario sarà ricandidato, vedremo dove, penso in più di un posto come tutti gli altri. Come me che mi candiderò sia nel collegio di Firenze e poi ragionevolmente in Lombardia e Campania», spiega Renzi, «questo vale per tutti i dirigenti del Partito e anche per la Boschi». «Nelle liste del Pd», ha aggiunto il segretario dem, «ci saranno Gentiloni, Padoan e persone della società civile: in particolare al Mezzogiorno ci saranno persone in prima linea sulla legalità». Renzi dedica un capitolo a parte al ministro dell'Economia, dato che il suo nome, in queste ore, è emerso in modo forte in tema di candidature. «Padoan è una personalità importante», sostiene l'ex inquilino di Palazzo Chigi, «stiamo pensando alla sua candidatura. Sono d'accordo con lui. Ho letto le sue parole, ha ragione su tutto tranne su una cosa, dove ha detto una mezza bugia: certo che gliel'ho chiesto di candidarsi». Infine la polemica con Grasso: «Abolire le tasse universitarie è un favore ai ricchi e ai fuori-corso. Una norma scritta da Grasso ma pensata per Di Maio», dice Renzi. Poi la stoccata finale: «I voti alla sinistra radicale fanno vincere Salvini» e per il segretario dem la vera vittoria «è un premier del Pd». di Enrico Paoli