Il retroscena

Matteo Renzi cerca di allontanare l'ipotesi inciucio: "Niente larghe intese con Silvio Berlusconi"

Eliana Giusto

Cerca di scacciare qualsiasi ipotesi di un governo di larghe intese post elezioni con Silvio Berlusconi. "Beautiful", dice Matteo Renzi, ospite di Bruno Vespa a Porta a porta, solo "un remake di fallimenti". Il segretario del Pd prova a fare il "duro" con gli avversari, in particolare con il Cavaliere: "Non so come possa Berlusconi negare la realtà dei fatti. Alla prova del governo ha fallito" e non mollerà Matteo Salvini per allearsi con il Pd: "Questa non è fantapolitica, è una soap opera". Leggi anche: Casini, Renzi lo candida e disintegra il Pd "Sfide responsabili" - Ma sembra più una mossa elettorale, visto che l'unico modo che ha per governare è fare un esecutivo con il centrodestra. Renzi prova a giocare la partita elettorale sul campo della "responsabilità", marcando la differenza con "i numeri sparati» da Berlusconi, Salvini e i 5 stelle. Ok, quindi, a una "moratoria" sulle promesse, ma mettendo bene i puntini sulle "i".  "Noi non facciamo a chi la spara più alta, i soldi che mettiamo per copertura sono soldi veri, non soldi del Monopoli", è la sfida. C'è poi un'altra sfida: in Lombardia e nel Lazio. Il segretario dem prova a vestire gli insoliti panni di mediatore per un'intesa con LeU che possa aumentare le chance di vittoria: "Con Pietro Grasso ci stanno parlando tutti. Stiamo lavorando per un accordo", dice non dimenticando però di rifilare la solita stoccata a Massimo D'Alema: "Noi con lui abbiamo rotto, perché litigavamo tutti i giorni, questa è serietà".  Il nodo candidature - Al Nazareno intanto si susseguono le riunioni su programma e candidature: Martina, Delrio, Orlando e Nannicini hanno iniziato a lavorare sulle proposte da mettere nero su bianco, che forse saranno presentate in una direzione che dovrebbe essere convocata il 16 gennaio. Renzi ha proseguito il confronto con i segretari regionali. Ancora da definire i nomi, anche se alcune carte saranno svelate nei prossimi giorni. Rimane al momenta congelata la Campania, dove scalpitano il figlio di Vincenzo De Luca, Piero, e il suo capo della segreteria Franco Alfieri. In via di definizione anche i collegi dei big. Paolo Gentiloni nel proporzionale o nel maggioritario? "Decide lui", sentenzia Renzi.