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Matteo Renzi, il retroscena dalla notte delle liste Pd. Fassino urla contro Orlando, la manina della Boschi

Giulio Bucchi
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Un assedio per un posto in lista. Della notte tragica del Pd si è letto e scritto tanto. Ma a far rumore è la reazione di Piero Fassino, il "mediatore". Secondo il Fatto quotidiano il confronto tesissimo nelle ore piccole tra l'ex sindaco di Torino e il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il capo scornato della più numerosa minoranza dem, è finito malissimo. Con le urla di Fassino: "Vattene via, tu e quei 4 amici tuoi! Vattene!". Per approfondire leggi anche: Il Pd fa fuori Di Pietro, lui si vendicherà così A restare con le ossa rotte non è stato solo Orlando (e i suoi "4 amici" non ricandidati), ma pure altri big delle correnti interne al Pd che si sono visti penalizzati nelle liste, da Maurizio Martina a Matteo Orfini fino a Dario Franceschini. Secondo i calcoli, su 200 seggi sicuri per il Pd 160, scrive il Corriere della Sera, andranno proprio ai renziani. Un manipolo di fidatissimi loro sì blindati. Forse anche grazie a Maria Elena Boschi. È sempre il Fatto quotidiano a scrivere di un Renzi sfinito dalle trattative e quasi rassegnato, che chiede alla sua ministra e braccio destro l'ennesimo favore: "Mari pensaci tu. Mari trova una soluzione". E la Boschi, come il miglior Mister Wolf di tarantiniana memoria, ha risolto il problema. Perfetta sintesi di un Pd alla Pulp fiction, popolato di Iene.

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