Elezioni, il ribaltone nel seggio: croce, segno e candidato, ecco come ti "fregano" sul voto
Una rivoluzione al seggio, di cui pochi parlano, ma che secondo gli esperti potrebbe avere conseguenze "non inconsistenti". La presenza dei nomi e cognomi dei candidati proporzionali sulle schede elettorali non è più legata alle preferenze (le liste sono bloccate) ma serve comunque ad attrarre i voti dei "simpatizzanti" non magari della lista o del partito, ma della singola personalità. Leggi anche: Il Cav e il dossier segreto, quanti italiani sbaglieranno a votare Il voto, sottolinea Italia Oggi citando la legge, non si esprime soltanto con una croce, ma basta un segno "comunque apposto, sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale". Un elettore potrebbe dunque esprimere una preferenza segnando, con una croce o in altro modo, un candidato proporzionale. La preferenza non avrebbe alcun effetto, ma sarebbe un voto valido alla lista.