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Elezioni: il decalogo dell'Ascom ai candidati padovani

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Padova, 28 feb. (AdnKronos) - L'hanno chiamato "Un decalogo per lo sviluppo" e, idealmente, lo hanno consegnato ai partiti che domenica si contenderanno il governo del Paese. "Un piccolo "divertissement" - ha detto il presidente dell'Ascom, di Padova Patrizio Bertin - che però ha il pregio di rappresentare in dieci battute i desiderata di un comparto che nella nostra provincia sviluppa il 70% del reddito delle famiglie”. Ecco dunque i "dieci comandamenti" sui quali l'Ascom padovana chiama i candidati a fare un esame di coscienza: "Non aumentare l'Iva, in caso contrario per i consumi sarà un inferno; non pronunciare mai "pagamenti elettronici" se non ti impegnerai ad annullare i costi bancari; Ricordati che almeno 6 volte l'anno vanno santificate le feste chiudendo i negozi; almeno tu onora l'impegno (preso da tutti, realizzato da nessuno) di semplificare la burocrazia; non uccidere la voglia di fare impresa gravando le attività della doppia tassazione nazionale e locale; non lasciare la piccola impresa senza il supporto del credito; non rubare il futuro ai "piccoli" (i negozi di vicinato) per favorire la proliferazione dei "grandi" (soprattutto i colossi della web economy che non pagano le tasse o le pagano in misura infinitesimale); non lasciare che il degrado si impadronisca dei nostri centri urbani e dei nostri quartieri e non lasciare impunito chi commette un reato; non desiderare i proventi dell'Imu e degli oneri di urbanizzazione che derivano dalla realizzazione di centri commerciali; e infine non desiderare di aumentare il debito pubblico ed, anzi, taglia la spesa improduttiva".

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