Vittorio Feltri: perché vorrei vedere Luigi Di Maio a Palazzo Chigi? Immaginatevi il terroncello sprovveduto con la Merkel...
Dopodomani finalmente si vota e così non sentiremo più i tromboni della politica che promettono mari, monti, chiare fresche e dolci acque nonché verdi vallate. Tutte balle spacciate come programmi seri allo scopo di raccattare qualche suffragio utile alla conquista di poltrone. Non ne possiamo più di questa lunga e cialtronesca campagna elettorale. Ci ha ammorbato. Il partito che ha maggiormente disgustato è il Movimento 5 Stelle. Il quale avrà successo perché è il più attrezzato per raccontare fandonie ai poveri italiani già ubriachi di chiacchiere. Promette soldi ai poveri, ma non si sa dove andrà a prenderli. Cambia idea ogni cinque minuti e perfino Grillo si è rotto le scatole dei suoi uomini mediocri e lo confessa malinconicamente sul proprio sito. Figuriamoci noi. Quando Di Maio imperversa sui teleschermi ci viene l'orchite. Eppure sarebbe bello vederlo seduto tronfio a Palazzo Chigi. Penso che ci divertiremmo assai. Immaginate il momento in cui questo terroncello sprovveduto dovesse incontrare la Merkel allo scopo di discutere i destini dell'Europa. Ci viene da ridere. Leggi anche: Feltri: perché Berlusconi fa bene ad andare in tv Certa gente impegnata a entrare in Parlamento, spinta dal desiderio di incassare la indennità e di mettersi in mostra, onde strappare l'applauso dei compaesani, è talmente incompetente da fare tenerezza. Coloro che aspirano a diventare deputati e senatori si sono occupati dei massimi sistemi: accoglienza profughi, ius soli, reddito di cittadinanza o di inclusione (che cosa significa? Dare quattrini a chi non fa un cavolo?), reintroduzione dell'Imu sulla casa, imposta patrimoniale e via delirando. Non c'è chi abbia speso una frase sulla sanità in rovina, sulla mancanza di medici, sul ministro dell'Istruzione che non è istruita, sui treni dei pendolari che sono carri bestiame e che due fiocchi di neve bloccano. I problemi che i cittadini affrontano quotidianamente non sono presi in considerazione dai signori candidati in lista. Neanche per sogno. Il distacco del popolo dalla politica è dovuto a ciò e non a questioni ideologiche. Tutti i tribuni predicano che bisogna diminuire la spesa pubblica, e nessuno l'ha mai tagliata; poi predicano la necessità di ridurre le tasse, e nessuno le ha mai abbassate. L'economia non cresce abbastanza, in compenso cresce l'immigrazione. Ma per quale straccio di motivo la massa dovrebbe dare retta ai partiti e concedere loro il consenso? di Vittorio Feltri